Ecco Passe Di Pietro-Rutelli di Fabio Martini

Ecco Passe Di Pietro-Rutelli Ecco Passe Di Pietro-Rutelli E i Ds attaccano il sindaco: rema contro DOPO IL VOTO DI ROMA ROMA ANNO tramato silenziosamente, per aumentare l'effetto-sorpresa. Ma alla fine l'indiscrezione filtra dal Campidoglio, in queste ore «bombardato» dall'artiglieria Ds. E la novità è questa: Antonio Di Pietro e il trio Rutelli-Cacciari-Bianco si presenteranno domani, uno a fianco all'altro, per annunciare «iniziative comuni» dei due movimenti. Il chiacchiericcio di mesi sembra prendere concretezza: in vista delle elezioni europee, il movimento dei sindaci e quello di Di Pietro stringono un patto di unità di azione che prelude al lancio di una lista «ulivista» destinata a far venire l'orticaria sia ai Ds che al Ppi. Ma a Botteghe Oscure hanno le antenne lunghe e sono partite le prime bordate contro uno dei «registi» dell'operazione, il sindaco di Roma Francesco Rutelli. Dice Roberto Morassut, segretario romano dei Ds: «Siamo su una stessa barca, ma se il sindaco - clic deve essere il garante di tutti - fa un suo movimento, allora si rema in direzioni diverse. E' un'azione che destabilizza la coalizione», tanto più che il Campidoglio «ha lasciato ad An l'iniziativa sociale». Non ci vuole l'interprete per decrittare quel che pensa la Quercia di Rutelli: se a Roma ha vinto il Polo, la colpa è anche del sindaco, un «destabilizzatore» che «rema contro». Un linguaggio da caccia alle streghe che fa affiorare un rancore antico nei confronti di un sindaco che un anno fa ha drenato nella sua lista molti voti pds, nelle ultime settimane ha stretto intese a tutto campo ed è riuscito a far aderire al suo movimento ben fi assessori della giunta capitolina. Ma le bordate contro Rutelli segnalano anche il disagio di Botteghe Oscure davanti ad un complesso di risultati elettorali positivi per il centro-sinistra, assai meno per il partito. E così, in queste ore il nuovo gruppo dirigente della Quercia si ritrova a fare i conti con quel che resta della «mitica» macchina organizzativa del pei. Franco Passuello, l'ex presidente delle Acli che è il nuovo responsabile dell'organizzazione a Botteghe Oscure, ammette: «Sì, assolutamente sì: questo è un partito in una situazione di difficoltà» e i numeri lo confermano, visto che «in sei armi, dal 1992 al 1997, si sono persi quasi 100.000 iscritti», attestati lo scorso anno a quota 673.000. E proprio per dare ima sferzata ai quadri alti, domani Veltroni, Polena e Passuello riuniranno la direzione, i segretari regionali e provinciali in una no-stop al teatro la Cometa di Roma. Ma una certa drammatizzazione è voluta, tanto è vero che è lo stesso segretario a dire: «Non c'è da stare allegri», «sono preoccupato per i dati sugli iscritti». Certo, Veltroni fa capire che la responsabilità è di altri («Gli iscritti sono in contrazione da molti anni») e ieri sera a Montecitorio circolava la voce secondo la quale nell'incontro previsto per oggi tra segretario e deputati ds, possano emergere voci critiche, più o meno velate nei confronti del governo. E in attesa che l'emorragia si blocchi, Veltroni cerca di tamponare tutte le iniziative destinate a togliere spazio ai Ds: questa mattina incontrerà Francesco Rutelli, Massimo Cacciari, Enzo Bianco ed Ermete Realacci, i leader di «Centocittà». Ma sarà difficile convincere Rutelli e i suoi sodali a far marcia indietro. Il sindaco di Roma confida ai suoi che «se le cose saranno fatte bene», una lista guidata dai sindaci e da Di Pietro «può arrivare persino al 1215%». Ma Di Pietro ci starà? Negli ultimi mesi l'ex idolo di Mani pulite si è dedicato ad un lavoro oscuro, ha girato in lungo e in largo l'Italia, nominando personalmente quasi mille responsabili del suo movimento. Rinuncerà a presentare il suo simbolo? Oggi Di Pietro sarà a Montecitorio dove annuncerà la nascita di una componente autonoma dell'Italia dei Valori, formata da 9 deputati, all'interno del Gruppo misto della Camera. «In questo modo - spiega il coordinatore dell'Italia dei Valori Willer Bordon - partirà la prima 'navetta' destinata un domani a formare la piattaforma di lancio per nuove avventure». Come dire: il movimento di Di Pietro è disponibile ad allearsi con altre componenti, a cominciare dai sindaci. E Prodi? Per il momento tempo¬ reggia, scruta le mosse di Marini e di Cossiga e in ogni caso sarà l'ultimo a scendere in campo. Ma intanto il Professore plaude all'appello di Micromega perché l'Ulivo diventi un «soggetto politico effettivo». Tra i firmatari, Giorgio Bocca, Gae Aulenti, don Ciotti, Alessandro Galante Garrone, Umberto Eco, Dario Fo, Pietro Marzotto, Pietro Scoppola. Fabio Martini Il sindaco di Roma Francesco Rutelli

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