«Creare un ponte tra i media»

«Creare un ponte tra i media» Pay tv, alleanze, convergenza con telefonia e computer in un seminario alla Rai «Creare un ponte tra i media» Giovannini: politici e tecnici lavorino insieme ROMA. Piattaforme digitali, regole, alleanze strategiche, convergenza fra tv, computer e telefonia. Per il presidente di «Tuttimedia» Giovanni Giovannini, «a monte della multimedialità c'è un problema eli cultura». «E' raro - dice Giovannini introducendo il seminario "Questo sconvolgente Duemila: computer, televisione e telecomunicazioni", organizzato nei giorni scorsi dall'Osservatorio di Tuttimedia e dalla Rai - che i tecnici dell'informazione abbiano una visione più ampia dei problemi che trattano, ma ancor più raro purtroppo che i politici chiamati magari a legiferare su questa materia abbiano una vera conoscenza di questa, sia pur complessa, materia». Il seminario che si è svolto nella sede Rai di viale Mazzini anche per salutare il vicedirettore generale per tecnologie Guido Vannucchi, si sforzava di creare un ponte tra le diverse culture. «Essere analfabeti oggi moli significa non saper leggere ma non essere in grado di accedere alla multimedialità», ha ribadito il professor Luigi Dadda già docente di elettronica al Politecnico di Milano e oggi esperto di Internet, presente fra gli altri insieme al presidente della Fieg Mario Ciancio Sanfilippo, al presidente della Rai Roberto Zaccaria, al sottosegretario alle Comunicazioni Vincenzo Vita. Lodevole la critica che è venuta verso l'uso improprio di parole fuorviami, come la «piattafor- ma» digitale che in realtà comprende una tecnolgia nuova di trasmissione (su frequenze che possono essere quelle terrestri o quelle da satellite) sia un'offerta di programmi e servizi interattivi (che grazie al digitale potranno essere forniti criptati a pagamento), sia la (o le) società di gestione degli utenti. Zaccaria ha espresso ancora una volta la preoccupazione che la tv generalista corra il rischio in futuro di impoverirsi a favore di quella a pagamento: «il rischio è che i cittadini possano avere di più, ma solo se potranno pagarlo». Vita ha posto la necessità di una visione politica delle innovazioni tecnologiche, per non correre invece il rischio di soluzioni meramente «tecnocratiche». «In una fase di liberalizzazione e di deideologizzazione servono comunque delle regole», ha spiegato, lanciando l'idea di una «tecnologia digitale unitaria» come punto di mediazione fra le ipotesi di «piattaforma unica» e le «due piattaforme» di cui si discute da tempo, e anche più oggi con il prossimo sbarco in Italia di Rupert Murdoch. In sostanza, decoder unico ma due società di commercializzazione di servizi e prodotti. Vita ha anche promesso un sostegno al multimediale», una sorta di «rottamazione» a favore di accesso a Internet, decoder e in generale di tv digitale, [m. g. b.]

Persone citate: Giovanni Giovannini, Giovannini, Guido Vannucchi, Luigi Dadda, Mario Ciancio Sanfilippo, Roberto Zaccaria, Rupert Murdoch, Vincenzo Vita

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma