Ennesimo «nulla di fatto» per Bancaroma e Comit di Valeria Sacchi

Ennesimo «nulla di fatto» per Bancaroma e Comit Accordo difficile, confermate le voci Ennesimo «nulla di fatto» per Bancaroma e Comit / vertici si sono incontrati a Milano «Continuiamo l'attività istruttoria» MILANO. E' il caso di dire: «Tanto rumore per nulla». Dopo ore di incontro e lunghe discussioni, il comunicato congiunto stilato al termine dalla riunione tra i vertici di Comit e Bancaroma è infatti assai deludente. Recita, in poche righe, la nota: «Le delegazioni della Comit e della Banca di Roma, riunitesi a Milano in esecuzione dei mandati ricevuti dai rispettivi consigli per l'approfondimento di un'ipotesi di aggregazione, hanno concordemente rinviato ai prossimi giorni la prosecuzione dell'attività istruttoria». Attività istruttoria significa che non si è ancora arrivati nemmeno ad intravvedere la fase successiva, ossia quella che dovrebbe dare il via alle due diligence, significa che non ò stato nemmeno delineato il percorso da seguire. E del resto non è un mistero che gli incontri informali delle ultime settimne, lungi dal portare a veri chiarimenti, avevano messo ulteriormente in luce il disaccordo di fondo tra Comit e Roma sulle procedure e sulle metodologie da seguire nelle valutazioni degli assets, necessarie per fissare il valore dei due gruppi e quindi i rapporti di concambio. Per un vertice che, secondo il tam tam dei giorni scorsi, doveva arrivare al dunque, ossia a decidere se proseguire la trattativa o riconoscere che non esistevano le condizioni per andare avanti, il risultato appare assai esile. I termini della nota sono generici, il riferimento a prossimi appuntamenti indeterminato, tanto è vero che c'è chi sostiene che tutto ormai slitterà al dopo Natale, forse addirittura a gennaio. L'unico punto positivo è che il colloquio resta aperto, non ci sono chiusure drastiche, gli amministratori e gli advisor dovranno ancora esplorare, «approfondire» i temi preliminari. Ma tenuto conto che all'inizio della scorso estate la trattativa era già miseramente naufragata per decisione della Banca di Roma, si tratta di un segnale quanto mai deludente. Nonostante le parti non siano mai arrivate ad una valutazione ufficiale, ognuno dei due gruppi conosce benissimo la situazione dell'altro, sa quali sono i punti di forza e di debolezza della controparte. E dunque questo continuo prender tempo, queste «verifiche» eterne che non finiscono mai, sembrano piuttosto indicare un disagio di fondo, una difficoltà da parte di Comit di mettere la parola fine a una trattativa che le strutture dell'istituto di piazza Scala e alcuni deigrandi azionisti non hanno mai visto di buon occhio. Ieri, sul lungo meeting che ha riunito a Milano il presidente della Comit Luigi Lucchini e quello della Banca di Roma Cesare Geronzi, i due amministratori delegati Comit, Francesco Saviotti e Alberto Abelli, e il direttore generale dell'istituto capitolimo, Giorgio Brabilla, è stato mantenuto il più stretto riserbo. L'unica cosa chiara è che l'incontro, cui avrebbero partecipato gli advisor, si è protratto a lungo, probabilmente oltre il previsto. Con il misero finale che si è detto. Sarà ora interessante vedere se Lucchini, Abelli e Saviotti riferiranno qualcosa al consiglio della Commerciale, convocato per il prossimo venerdì. L'argomento non è all'ordine del giorno, ma questo di per sè non è un ostacolo. Tuttavia, già da diversi giorni il solito tam tam diceva che, per il consiglio di venerdì 18, non era prevista nessuna particolare discussione sull'argomento, ulteriore conferma che in casa Comit la voglia di concludere è assai scarsa. Ieri intanto la Borsa ha corretto ulteriormente, a vantagio delle Comit, il rapporto di concambio con la Banca di Roma, salito dal 3,9 delle ultime sedute a oltre il quattro. Una correzione che molti, tuttavia, giudicano ancora insufficiente. Il fatto è che, con la Deutsche nell'azionariato Comit decisa a non mollare, potrebbe essere difficile e rischioso, per gli amministratori dell'istituto milanese, affrontare il voto sul matrimonio con Bancaroma in una assemblea straordinaria se non sulla base di concambi assolutamente perfetti. Valeria Sacchi Venerdì il consiglio di Piazza della Scala Dietro le tensioni il no della Deutsche Cesare Geronzi e (a sinistra) Luigi Lucchini

Persone citate: Abelli, Alberto Abelli, Cesare Geronzi, Francesco Saviotti, Giorgio Brabilla, Lucchini, Luigi Lucchini, Saviotti

Luoghi citati: Milano, Roma