Delitto di Cori Una condanna a trent'anni di Cristiana Pumpo
Delitto di Cori Una condanna a trent'anni Fidanzati uccisi Delitto di Cori Una condanna a trent'anni LATINA. Marco Canale è colpevole. Dopo otto ore e mezzo di camera di consiglio la corte d'Assise di Latina ha deciso che l'assassmo di Elisa Marafini, 17 anni, e Patrizio Bovi, 23 anni, è stato lui, il trentenne di Cisterna di Latina in carcere dall'aprile '97, un mese dopo il massacro dei fidanzati di Cori. E per questo dovrà scontare trent'anni di reclusione. Sui suoi jeans vennero trovate tracce di sangue compatibili con quello dei due ragazzi morti sotto la furia di oltre 200 coltellate. Era l'unica prova a suo carico, ieri è stata la sua condanna. La sentenza è arrivata alle 20,30. In aula c'erano i protagonisti di questo giallo: Angelo Marafini, il padre di Elisa; Massimiliano Placidi, detto «Citozza», il primo a finire in carcere poi rilasciato dal tribunale del riesame. Mancava lui, Marco Canale. «E' stata una sua scelta», dicono i legali. Ad ascoltare del suo destino il fratello Massimo e il padre, svenuto non appena il presidente ha finito di leggere la decisione: trent'anni di detenzione e risarcimento alla famiglia Marafini di 250 milioni come provvisionale. Per la corte, dunque, Canale è colpevole. Ma i giudici non hanno accolto la richiesta del pm Capasso di una condanna all'ergastolo, e hanno concesso le attenuanti generiche, probabilmente perché l'uomo è incensurato. «Ricorreremo in appello - hanno dichiarato i difensori, Michele Pierre e Umberto Salvatori - attendiamo di conoscere le motivazioni della sentenza che accettiamo con rispetto e considerazione: ma non possiamo nascondere la nostra delusione». Il verdetto ha lasciato tutti scontenti. «Canale deve pagare per quello che ha fatto, per quello che la famiglia di Elisa ha patito in questo anno e mezzo», ha detto l'avvocato Cesare Gallinelli abbracciando Angelo Marafini. Il padre di Elisa ha commentato la sentenza con calma apparente: «Per me trent'anni o l'ergastolo non fa alcuna differenza, tanto nessuno ini ridarà mia figlia, nessuno mi potrà più veder ridere». Non è soddisfatto nemmeno il pm Capasso, anche lui attende la motivazione. «Vedremo - dice - le sentenze si accettano, non si commentano». E mentre i riflettori delle telecamere puntano sui protagonisti di un processo ormai terminato, nell'atrio del Palazzo di Giustizia i giudici popolari che hanno da poco concluso il loro mandato si disperdono. Alcuni sono sconvolti: «Per me è innocente, io credo fermamente in Canale e sto male da morire...». Marco Canale, l'amico di Elisa e Patrizio, il giovane che dal giorno della detenzione si è chiuso in un ostinato silenzio interrotto solo per dichiarare che lui in quella casa ci era arrivato alle 17 del 9 marzo quando i due erano già morti, dovrà dunque rimanere in cella per altri trent'anni. Si attendono le motivazioni della sentenza che lo vuole colpevole, sarà utile per capire un duplice omicidio che a distanza di oltre un anno non ha ancora fornito un movente. Cristiana Pumpo
Luoghi citati: Cisterna Di Latina, Latina
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