«Tutta colpa dei ribaltoni»

«Tutta colpa dei ribaltoni» «Tutta colpa dei ribaltoni» Fini: cresce la disaffezione «H Polo vince se si allarga» MILANO. Passata l'euforia della notte, sciarpa da supporter della conquistata Provincia di Roma «e per questo siamo soddisfattissimi», Gianfranco Fini, cappotto cammello e completo scuro, si presenta a Milano con toni misurati. Prima va a colazione all'Assolombarda, poi si presenta al circolo della stampa: «Il Polo ha vinto. Il centrosinistra e la Lega hanno perso. In nessuna città dove già governava, il Polo è stato sconfitto». Ma sono soprattutto i milioni di elettori mancati, quelli che da Nord a Sud hanno disertato le urne, al centro del dibattito politico. Gianfranco Fini su questo ha due idee precise. La prima: «Ci sono troppe consultazioni elettorali. Chiederò al Viminale di accorpare le amministrative di primavera con le europee di giugno». E poi: «Ribaltoni e ribaltini hanno creato disaffezione nell'elettorato. Una disaffezione che riguarda soprattutto gli elettori del centrosinistra, più che quelli del centrodestra». Tutto bene, allora. Anche se ci vorrà il bilancino, per guardare al diverso peso specifico all'interno del Polo. Ma su questo, Gianfranco Fini non ammette discussioni: «Il centrosinistra si può battere solo se si dà vita a una coalizione, la più omogenea e larga possibile. Basta vedere cosa ha fatto a Roma l'avvocato Fanfani». E basta? E le polemiche con Berlusconi, sulla leadership nel Polo? «Analisi sbagliate», boccia Fini. Si vede che non è ancora tempo, che la Provincia di Roma, Vicenza o Seveso per stare in Lombardia, sono dati ancora troppo riduttivi, anche se febei per An. Bisogna guardare avanti, e i colonnelli di Fini hanno già pronta l'idea. Tra un mese vedrà la luce la Fondazione per la questione settentrionale. Ne fanno parte il docente torinese Giuseppe Valditara e qualche altro professore universitario. Più la pr di moda Daniela Santanchè, il figlio di Marta Marzotto, Matteo, e l'ex portiere dell'Inter Walter Zenga. «Studieremo un progetto di legge per gli statuti speciali al Nord», anticipa Valditara. Ed è chiaro che la partita è sulle prossime elezioni regionali e per toglier fiato alla Lega. «La Lega Nord tiene solo dove presenta candidati che hanno una loro credibilità personale, come a Treviso. Ma cala se segue solo il messaggio di Bossi», analizza i voti del Carroccio il presidente di An. «Dalla lettura dei dati di Vicenza, si può vedere che gli elettori della Liga Veneta hanno scelto il Polo. A Brescia invece, l'astensione leghista ha favorito Corsini e penalizzato Dalla Bona, il candidato del Polo, malgrado la sua rimonta». Non c'è altro, per adesso. Se non un rapido passaggio a Palazzo Marino, per incontrare il sindaco Gabriele Albertini e i consiglieri di An. Il primo cittadino, spesso nella tempesta per i suoi rapporti con il Polo, se la cava con una battuta: «A questa giunta non danno fastidio né Forza Italia né An, danno fastidio solo le opposizioni». Il vicesindaco in quota ad An Riccardo De Corato, tira le conclusioni: «Milano è la città laboratorio del centrodestra. Per questo, Fini è-venuto qui». lf. pol.l Il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini con Ignazio La Russa ieri a Milano