Le tre donne della pace di Fiamma Nirenstein

Le tre donne della pace Le tre donne della pace Hillary, Chelsea, Suha: protagoniste TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Dio, dicono, si vede nei particolari. Anche per il processo di pace vale la stessa cosa. Occupiamoci dunque di donne e di bandiere, due storie interessanti. Hillary durante tutta la visita ha mostrato decisione e leadership: sempre in pantaloni, passo lungo, aria protettiva nei confronti delle altre first ladies Sarah Netanyahu e Sulla Arafat, Hillary era genuinamente contenta sia di incontrare i suoi vecchi amici israeliani sia dimostrare la sua aperta benevolenza per la causa palestinese. E' stata lei, la prima nella famiglia Clinton a dichiararsi apertamente favorevole qualche mese fa alla proclamazione di un autentico Stato fra lo stupore generale. Ieri la sua soddisfazione politica durante il discorso del marito e poi nel momento in cui il consiglio nazionale palestinese votava le ha persino finalmente cancellato dalla faccia l'espressione ansiosa che in questi giorni non la lascia mai. I palestinesi le hanno dedicato un'ovazione personale senza fine, e hanno poi applaudito anche la figlia Chelsea che è diventata tutta rossa. Il giorno prima la ragazza era andata in visita al Muro del Pianto. E là, con un'espressione concentrata, consapevole di trovarsi in un luogo mitico, basilare nella cultura del mondo, ha teso una mano in alto, ad accarezzare le pietre millenarie, quasi incredula di poterle toccare. Poi ha messo un bigliettino in una fessura dei muro, una specie di posta pneumatica fra i desideri dell'uomo e il Padreterno. Che cosa avrà scritto? Forse qualcosa che riguarda il suo rapporto in crisi col ragazzo del cuore, forse invece qualcosa che riguarda la pace. E' forse possibile, o almeno così appare, in una fanciulla che, si vede dal sorriso e dalla capacità di ascoltare tutti, già studia da giovane leader. La scapigliata radio militare israeliana Galei Tzahal le ha proposto dalle sue onde una specie di rapimento mondano verso le discoteche di Tel Aviv. I conduttori della trasmissione hanno telefonato in diretta agli addetti stampa del governo affermando che Chelsea si annoia, e chiedendole un appuntamento. Questi hanno risposto molto compiti e per niente scandalizzati: avrebbero comunicato la gentile idea. Tuttavia, Chelsea è rimasta fra il Muro del Pianto e il consiglio nazionale palestinese. Sulia Arafat è venuta al nuovo Aeroporto Intemazionale a prendere gli ospiti vestita con una quasi minigonna Un gesto di autentica indipendenza ùi un mondo come quello palestinese, dove oltretutto Sulia non è particolarmente benvoluta perché appartiene alla minoranza cristiana, è giovane e carina, ed è anche figlia di Raimonda Tawil, un'intellettuale e una leader politica famosa per la sua indipendenza di giudizio, per la sua vita molto libera, e anche perché nel suo salotto di Ramallah si poteva facilmente incontrare Moshe Dayan. Sulla camminava per l'aeroporto distanziandosi dal marito, con l'aria di qualcuno che adori prendere finalmente mia bella boccata d'aria. Fiamma Nirenstein

Persone citate: Arafat, Clinton, Moshe Dayan, Raimonda Tawil, Sarah Netanyahu, Suha

Luoghi citati: Tel Aviv