Le tecniche del decollo di Gianni Bisio
Le tecniche del decollo Le tecniche del decollo Così si affronta la trappola della nebbia TORINO. In teoria, anche con la nebbia fitta che gravava ieri mattina sulla zona, l'A-109 del generale Romano (sigla: Fiamma 86) si sarebbe potuto alzare dall'eliporto di Volpiano perfettamente in verticale fino a «forare» la coltre lattiginosa, spessa non più di 60-70 metri, e uscire nel sole. Poi sarebbe stato facile orientarsi per dirigere verso Foglizzo e Ivrea e imboccare la Valle d'Aosta, dove nebbia non ce n'era più. Un decollo certamente più difficile di quello, cosiddetto «tattico», in orizzontale, che viene fatto di solito e che è stato tentato anche ieri. Si abbassa il muso e si avanza utilizzando anche la potenza del rotore per procedere. Ieri, anche con la scarsa visibilità, «Fiamma 86» ha seguito la normale procedura. Il pilota conosceva bene la zona, sapeva dove c'erano gli ostacoli. E all'inizio il rateo di salita è stato normale tanto da superare il primo filare di alberi. Subito dopo gli uomini che erano all'eliporto hanno avvertito un'anomalia nel rumore dei motori, una sorta di cedimento. L'elicottero ha perso quota ed ha colpito, con la parte sinistra, un albero di un secondo filare, più basso di quello che aveva appena superato. In questo impatto il velivolo ha perso parte del carrello ed il rotore di coda. Malgrado ciò, il pilota è riuscito a dare potenza ed a mantenerlo in linea per tentare un atterraggio sul prato che aveva di fronte. L'elicottero ha toc¬ cato l'erba a circa 600-700 metri dal punto del primo impatto iniziando una strisciata. Ma la sorte gli ha fatto trovare sulla traiettoria un grosso arbusto che deve avere sfondato il serbatoio: i 560 litri di kersosene presenti a bordo sono esplosi e non hanno lasciato scampo agli occupanti. La domanda, a questo punto, è una sola. Perché il calo di potenza? Fra gli esperti e i colleghi del pilota c'è un'ipotesi prevalente: l'A-109 sarebbe caduto a causa del ghiaccio che ha ostruito una delle due piccole grate poste a protezione delle prese d'aria dei motori. Può capitare quando fa molto freddo e quando c'è molta condensa. Le grate sono un sistema grezzo e rischioso: il più moderno 412 usa un separatore di particelle interno, più affidabile. Ma l'A-109 non ha potuto adottare questo accorgimento tecnico perché avrebbe sottratto potenza. Gianni Bisio Il velivolo militare ha tentato la partenza in orizzontale un sistema utilizzato in condizioni critiche
Luoghi citati: Ivrea, Torino, Valle D'aosta, Volpiano
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