LA FINE SILENZIOSA DEI POETI di Gianni Riotta
LA FINE SILENZIOSA DEI POETI LE STRAGI IN IRAN LA FINE SILENZIOSA DEI POETI M OHAMMED Puyandeh, scrittore, strangolato. Piruz Davani, giornalista, rapito. Madjid Sharif, scrittore, ucciso. Daryush Foruhar, dissidente, pugnalato a morte e mutilato insieme alla moglie Parvaneh. Mohammed Mokhtari, poeta, strangolato. Ebrahim Zalzadeh, scrittore, assassinato. E' solo la prima lista della mattanza in corso in Iran, contro gli intellettuali. Rahim Safavi, capo dei pasdaran integralisti, aveva minacciato «Taglieremo le lingue e le gole», ed è stato di parola. La purga ha come bersaglio politico il presidente moderato Mohammad Khatami e il suo disgelo a Teheran: si vuole fermarlo, incoraggiando i paladini del terrore. Khatami ha, ieri, annunciato arresti tra i killer, ma nella comunità degli artisti iraniani, riuniti all'ultima veglia funebre, prevale la disperazione: «Presto potrebbe toccare a noi» ha detto l'oratore, Firouz Gouran. La condanna a morte che perseguita, da anni, lo scrittore Salman Rushdie, colpisce tanti altri artisti, meno noti, che non fanno notizia. Solo pochi giorni fa abbiamo celebrato, in pompa magna, il mezzo secolo dei diritti garantiti dall'Onu. Il sangue in Iran ricorda, a chi ha scarsa memoria, quanto precari siano quei diritti, quanti sacrifici occorrano ancora per renderli davvero universali. La cultura e la politica d'Europa dovrebbero far arrivare la propria voce e il proprio sostegno agli uomini e alle donne iraniani, soli con le proprie idee. Invece silenzio e indifferenza: dopotutto c'è l'Euro da preparare, i festival da seguire, le vacanze natalizie per annoiarsi. Che la mattanza attenda l'anno nuovo: e intanto chi muore muore. Gianni Riotta
Persone citate: Ebrahim Zalzadeh, Foruhar, Khatami, Madjid Sharif, Mohammad Khatami, Mohammed Mokhtari, Rahim, Salman Rushdie
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