Il bond fa guadagnare solo se sale l'azione

Il bond fa guadagnare solo se sale l'azione Il bond fa guadagnare solo se sale l'azione LB ESEMPIO è recentissimo. Viene da Efibanca, che ha lanciato un prestito di durata annuale il cui rendimento è legato alle azioni delle Assicurazioni Generali. Il meccanismo dell'operazione è abbastanza singolare, essendo al di fuori-dei-normali canoni conosciuti in Italia. Il risparmiatore sottoscrive le obbligazioni che garantiscono un tasso lordo annuo del 15,50% pagabile alla scadenza dei titoli (novembre '99). L'interesse lordo, però, è tassato con aliquota del 27%, in quanto la durata è inferiore a quella delle normali obbligazioni, e sconta quindi una maggior imposizione (e questo è il primo handicap dell'operazione, in quanto il tasso netto non è pari al 13,5% ma all'I 1,3%, peraltro sempre notevole). ALTERNATIVA Ma la clausola che più conta, in questo caso, è rappresentata dalle modalità di rimborso del prestito. E' previsto infatti che, se le azioni Generali, alla scadenza, avranno un prezzo pari o superiore a lire 60.000, si procederà al normale pagamento degli interessi e alla restituzione del capitale: per 10 milioni si riavranno quindi 11.315.000 lire. Se invece le azioni Generali alla scadenza var¬ ranno di meno, il risparmiatore otterrà sì il pagamento degli interessi concordati, ma non il pagamento del capitale: in questo caso, infatti, gli verranno consegnate 250 azioni. Il regolamento che il risparmiatore firma contiene con bella evidenza le clausole di rischio che ciò comporta: ma quanti le hanno lette? Vediamo di scoprire cosa c'è dietro. GENERALI Precisiamo innanzitutto che chi sottoscrive Efibanca reverse convertible lo fa (o dovrebbe farlo) perché crede nelle Generali e pensa che si possano rivalutare in Borsa (se pensasse il contrario, farebbe meglio a sottoscrivere dei Bot, perché pagherebbe caro il suo errore, come si vedrà analizzando gli effetti dell'investimento in caso di ribasso). Se, dunque, fra un anno le quotazioni fossero salite del. 25% (livello non impossibile: da gennaio ad aprile la crescita è stata pari al 27%) avrebbe realizzato un utile solo dell'11,3% (in quanto il rimborso avverrebbe in questo caso in contanti). LIQUIDABILITA' Un guadagno ben inferiore a quello ottenibile comprando direttamente le azioni in Borsa; e per di più con un ben minor grado di liquidabilità perché le azioni sono facilmente vendibili in qualsiasi momento, i titoli in questione no. Se, invece, le quotazioni fra un anno fossero scese del 25% (livello non impossibile: fra aprile e agosto '98 il calo è stato pari al 26%) otterrebbe sì una robusta cedola dell'I 1,3%, ma ritirerebbe 250 azioni il cui valore sarebbe pari al 25% in meno di quello attuale, con un risultato finale effettivo pari al 13,7%. «A PREMIO» Si dirà: sempre meglio ottenere poco «sicuro» con un «indennizzo» in caso di perdita piuttosto che rischiare troppo. Vero, ma ci sono strumenti altrettanto validi e forse più redditizi per ottenere lo stesso risultato (ad esempio acquistare le azioni Generali e venderle a premio con scadenza tre mesi per un anno di fila: il risultato finale, nell'ipotesi che l'operazione si chiudesse ogni volta positivamente, sarebbe pari al 30% circa. Certo, per un piccolo operatore queste operazioni sono rischiose e, soprattutto, difficili da gestire, e il grande vantaggio di chi sottoscrive le Efibanca è che partecipa al «gioco» in Borsa senza doversi scervellare troppo.

Luoghi citati: Italia