Quelle reverse floater con la cedola civetta

Quelle reverse floater con la cedola civetta Quelle reverse floater con la cedola civetta QUANDO furono lanciate per la prima volta, ebbero un discreto successo, forse anche per l'esoticità del nome e per l'indubbia novità del meccanismo di calcolo della cedola. Le emissioni di «reverse floater bonds» sono ormai centinaia e portano nomi prestigiosi della finanza internazionale, come il Consiglio d'Europa, la Banca Mondiale, la Rabobank, la Abbey National e, più recentemente, Centrobanca. AL CONTRARIO Dietro il nome esotico e dietro il prestigioso nome dell'emittente, però, si è a volte celato un mediocre affare per il sottoscrittore iniziale, poiché le obbligazioni sono cadute in certi casi su livelli ben inferiori a quello d'emissione. Vediamo da vicino il meccanismo di questi prestiti. Un «reverse floater boncl» è un titolo che ha la caratteristica particolare di essere «reversibile», di pagare cioè una cedola a tasso iniziale fisso per un certo numero di anni e di trasformarsi successivamente in un prestito a cedola indicizzata. Fin qui sembrerebbe un meccanismo uguale a quello dei normali titoli indicizzati (ad esempio i Cct). Però, il meccanismo d'indicizzazione è esattamente opposto, in quanto in questo caso la cedola è indicizzata al contrario, cioè diminuisce al crescere dei tassi e viceversa. STABILITA' I regolamenti, infatti, prevedono che, una volta terminato il primo periodo di stabilità della cedola, le successive siano calcolate prendendo a base un certo rendimento annuo prefissato e sottraendo da esso il tasso d'interesse corrente in quel momento. Facciamo un esempio analizzando un prestito Centrobanca 1998/2018. La cedola iniziale garantita è pari al 12% (ottimo livello, poiché equivale a un 10,5% netto, introvabile sul mercato italiano). Nei tre anni successivi la cedola sarà pari al 6,25% nel 2000 e al 5% nel 2001 e 2002. IL LIBOR A partire dal 2003 scatterà la clausola «reverse» e la cedola sarà fissata sul livello di riferimento base (pari al 14,50% annuo) sottratto il doppio del Libor (la sigla indica il tasso interbancario a 12 mesi rilevato a Londra per la lira). Oggi il Libor è fissato intorno al 3,30%. Che cosa accade se nel 2003 il Libor è pari al 7%? La cedola sarebbe pari a 14,50 -(7 x 2) = 0,50% lordo; praticamente un'elemosina, meno di un c/c bancario... «PAVIMENTO» E' possibile che il Libor arrivi al 7%? E' sicuramente possibile, se si pensa che non più tardi di un anno fa (agosto '97) era al 6,5%; certo, da allora le condizioni sono cambiate, i tassi si sono ridotti, l'Euro è alle porte, ma tutto può cambiare, specie in un arco di tempo di vent'anni come quello previsto per questi titoli. Attenzione però: leggendo bene il prospetto (ma quanti lo avranno fatto?) ci si rende conto che se i tassi scendessero molto, il sottoscrittore non potrebbe beneficiarne, in quanto è previsto che, comùnque, qualsiasi cosa accada, le cedole dal 2003 al 2018 non potranno superare il 5,5% annuo lordo! FLUSSO Purtroppo, un investitore privato non fa i calcoli con il rendimento totale del flusso finanziario prevedibile nell'arco dell'investimento, ma solo con quello della prima cedola, elevatissima. Si crede di fare un affare al 12%, quando in realtà il rendimento complessivo (nell'ipotesi più favorevole al sottoscrittore di cedo!» sempre pari al massimo previsto dal regolamento) non supera il 5,6% annuo lordo (pari al 4,9% netto). E con tassi in salita al 7% (e quindi con quindici cedole allo 0,50%) il rendimento sarebbe pari al 2% lordo. RIVENDITA Molti sottoscrittori pensano di «farla franca», acquistando i titoli per rivenderli dopo 2-3 anni e cioè prima che le cedole calino. Ragionamento semplicistico, che non tiene conto del fatto che il mercato finanziario non è fatto da sempliciotti, ma da fior di esperti che tengono conto del futuro, non del passato e che quindi valutano i titoli non per le cedole pagate, ma per quelle che saranno presumibilmente pagate in seguito. PERFORMANCE NEGATIVA Nel 2003 i titoli analizzati avranno una durata residua di 15 anni e un rendimento che potrebbe essere pari a 0,50% se il costo del denaro fosse pari al 7%: in questa ipotesi il loro prezzo sul mercato sarebbe pari a circa 40 contro 100 di nominale. Morale: acquistare oggi un titolo del genere, incassare cedole «pesanti» per 5 anni e rivenderlo significa fare un investimento a un rendimento negativo del 7,5% annuo. Non proprio un affare.

Luoghi citati: Londra