Collezionismo, torna l'interesse per i «classici»

Collezionismo, torna l'interesse per i «classici» Collezionismo, torna l'interesse per i «classici» ALLA fine degli Anni Ottanta, i prezzi degli orologi da collezione raggiunsero il top nelle quotazioni. La febbre da collezionismo colpiva soprattutto i giovani rampanti delle grandi città. Disposti a tutto pur di esibire soprattutto alcuni modelli molto in voga, come ad esempio l'amatissimo Rolex Daytona. Sui circuiti internazionali e nei giri di collezionisti un pochino più raffinati, alcuni Patek Philippe sbancavano nelle sale delle aste. Fu quella la stagione in cui il settore del collezionismo di orologi fece parlare di sé tutti i giornali. Preparando, però, inevitabilmente, anche la sua débàcle. RISCOPERTE I primi 4 anni dei Novanta sono stati contrassegnati da un calo vertiginoso dei prezzi. Molti si sono ritrovati in tasca, anzi al polso, pezzi pagati anche tre volte più della stima. Ma insieme al calo vertiginoso delle quotazioni proprio in quegli anni Si cominciò a riscoprire un settore formato non solo dalle grandi marche ma anche da modelli assai curiosi risalenti agli Anni '50 e '60. Orologi con meccanismi e design pregevoli di marche sottovalutate e per questo acquistabili a cifre da 1 a 3 milioni di lire. La progressiva ricrescita di questo settore cominciò proprio da D. Dai vari Movado, Longines, Omega e quant'altro. PERFEZIONE Molti giovani cominciarono a cercare e collezionare i modelli più estrosi persino degli Anni Settanta. Quelli caratterizzati da forme e materiali, come la plastica, caratteristici di quegli anni. Anche se con poche lire i giovani collezionisti mostravano un ùiteresse nuovo per fattori storico-culturali di un'epoca, piuttosto che per fare mostra di sé. Quattro anni fa cominciò a ripartire la crescita di questo settore del collezionismo. L'amore per il meccanismo perfetto e il modello tecnologicamente avanzato - in ottime condizioni di conservazione - sta piano piano ricontagiando molte persone. MOVIMENTI La casa d'aste Finarte (la prima per fatturato nel nostro Paese) ha perfino registrato, nel primo semestre di quest'anno, un leggero recupero nel settore degli orologi da tasca. Nel polso, invece, sono le marche leader a riscuotere il maggiore successo. I risultati parlano di una crescita di interesse. Nell'asta di marzo a Milano un cronografo Patek Philippe in oro rosa, del '47, stimato 70 milioni è stato venduto per quasi 130. Mentre nell'asta di gioielli e orologi di maggio, un altro Patek del '41 con quadrante nero, partito da una stima di 34 milioni è stato aggiudicato per quasi 75 milioni di lire. PANCIOTTO La filiale italiana della casa d'aste internazionale Christie's ha tenuto solo nella primavera di quest'anno la prima vendita dedicata esclusivamente agli orologi. Si è notata una crescita di interesse e di offerte sui modelli da tasca. Tra i quali un orologio del 1850 Ch Oudin che ha raggiunto i 36,8 milioni di lire. Già nell'autunno scorso però, nel corso di una vendita dedicata a gioielli e preziosi, Christie's fece scalpore aggiudicando un rarissimo esemplare di cronografo monopulsante degli Anni Trenta in oro della Patek Philippe per la cifra strabiliante di 566 milioni di lire. Certo le altissime quotazioni di alcuni modelli Patek sono dovute anche al forte interessamento della casa svizzera che è disposta a sborsare grandi cifre per accaparrarsi gli esemplari più rari da inserire nella propria collezione ginevrina. PRECAUZIONI Ma a essere venduti non sono solo i Patek. L'ultima asta (del 2 dicembre) da Christie's ha fatto registrare un inatteso 85% di aggiudicato. C'è dunque un fermento crescente. Aldo Aurili, esperto del settore di Christie's, consiglia di avvicinarsi con alcune precauzioni. In qualsiasi acquisto è sempre bene privilegiare la massima qualità. Se si desidera avere al polso un orologio facilmente rivendibi¬ le, tre le regole principali da seguire: controllare che la cassa sia in ottime qualità di conservazione. Così come il quadrante (molti sono ristampati). E, ovviamente, la meccanica interna (non ci devono essere assolutamente ossidazioni o macchie sui ponti). MERCOLEDÌ' 16 Secondo l'esperto, in aggiunta ai modelli e alle marche al vertice esistono oggi molte strade per comprare bene rischiando un buon investimento futuro. Con cifre tra i 2 e i 5 milioni di lire è possibile acquistare orologi interessanti come qualche cronografo Longines o Omega degli Anni 40 o 50. Non solo nelle aste ma anche su qualche bancarella di mercatini, per esempio inglesi. Da non perdere, invece, in Italia è l'asta che la Finarte terrà a Milano dopodomani, mercoledì 16 dicembre. La vendita è dedicata sia ai gioielli che agli orologi, ma proprio per questi ultimi sono stati chiamati a collaborare due tra i migliori esperti, Marino Rossignoli e Giorgio Gregato. DA BATTERE Tra i pezzi più interessanti in vendita, un Patek Philippe cronografo degli Anni '40, in oro giallo (valutato 80 milioni di lire) e un Rolex Prince Braccard a due toni in oro, prodotto tra il '35 e il '40, valutato dagli esperti 30/35 milio¬ ni di lire. Gregato, oltre a fare l'esperto per Finarte, ha bottega rinomata nel cuore di Brera a Milano, consiglia di dare un'occhiata al catalogo perché, oltre ai pezzi importanti, si possono trovare molte idee-regalo di gran classe a partire da 1 o 2 milioni di lire. MERCATO Altra cosa è il mercato internazionale degli orologi da collezione. Che continua a spuntare cifre ben diverse. Leader in questo campo è senza alcun dubbio la casa d'aste ginevrina Antiquorum. Che dal '74 - anno della sua nascita - a oggi ha collezionato ben 9 record mondiali. Tre dei quali raggiunti durante l'ultima vendita autunnale del 31/10 e 1/11 di quest'anno. Un'asta che - tanto per capire - con solo orologi ha totalizzato un venduto pari a 4,2 milioni di dollari. Qualcosa come 7 miliardi di lire. Un Patek Philippe ref. 2438 del '54 in oro rosa è stato aggiudicato per 498.500 franchi svizzeri. Mentre, sempre da Antiquorum, lo scorso giugno a New York uno dei tre esemplari esistenti del Patek ref. 3449 in oro giallo con calendario perpetuo e fasi lunari, realizzato nel '61 è stato acquistato da un collezionista americano per 1,1 milioni di dollari. Più di 1 miliardo e 800 milioni di lire. Pagina a cura di: E LENA BASILISCO e PAOLO MAN AZZA

Persone citate: Aldo Aurili, Brera, Giorgio Gregato, Lena Basilisco, Paolo Man, Rossignoli

Luoghi citati: Italia, Milano, New York