ALL'OMBRA DEI SAVOIA di Gianni Giacomino
ALL'OMBRA DEI SAVOIA ve Nari a ALL'OMBRA DEI SAVOIA Sabato, una ricerca storica e un ballo in costume a corte F I ESTÀ grande, sabato 12 ] dicembre, in onore della Reggia di Venaria Reale: nella suggestiva Galleria di Diana, il mattino viene presentato una preziosa opera in due volumi dal titolo «All'ombra dei Savoia, storia di. Venaria Reale dalle origini ad oggi»; e la sera, visita «Sons et Lumières» con «Ballo a Corte». Tre anni di lavoro, cercando documenti negli archivi e raccogliendo testimonianze, per ricostruire e consegnare alla città di Venaria la sua prima storia ufficiale. L'opera, edita da Umberto Allemandi & C. e curata da Adriano Ballone e Guglielmo Racca, è racchiusa in un cofanetto di due volumi, per un totale di circa ottocento pagine, con cento tavole a colori e altrettante fotografie in bianco e nero. La corposa monografia, che verrà presentata sabato 12 dicembre alle ore 10 nella Galleria di Diana, non è solo un insieme di date e riferimenti storici, ma, com'era stato richiesto dal Comune di Venaria che ha promosso l'iniziativa, ricostruisce la vita collettiva e sociale dell'antico centro confinante con Torino. Dai primi feudatari al Seicento, quando i Savoia decisero di realizzare proprio lì, in un ambiente ideale per l'esercizio della caccia, una reggia che avrebbe dovuto esaltare la casata. Da quel momento gli abitanti della zona legheranno in maniera del tutto particolare i loro destini a quello dei Savoia. Storie lonta- ne, che spesso nei racconti popolari si sono mescolate alla leggenda, ma che in sostanza trasformarono Venaria in una grande città (da qui il proverbio «chi a ved Turin e nen la Veneria a ved la mare ma nen la fia», chi vede Torino e non la Venaria vede la madre e non la figlia). La ricerca storica copre anche buona parte del Novecento, trattando lo sviluppo della scuola, dell'amministrazione pubblica e i primi insediamenti industriali, come il villaggio Snia che ad inizio secolo cambiò in maniera definitiva la geografia e le abitudini di Venaria con la prima grande ondata di immigrazione. Quindi il fascismo e il dopoguerra, il «Comune rosso» e i personaggi che lo hanno amministrato. Sempre sabato, l'altro appuntamento, meno impegnativo ma ancora in tema: alle ore 21, sempre nella Galleria di Diana, l'associazione Campo dell'Arte fa rivivere - un po' fiaba, un po' storia - un ballo e un duello d'onore o d'amore alla Corte di Vittorio Amedeo II. L'iniziativa è dell'Avta, l'associazione di tutela ambiente che gestisce la Reggia per conto del ministero dei Beni Culturali, e del Comune di Venaria. Accompagnati da musiche barocche, una trentina di dame e cavalieri, chiusi in abiti andrienne e justaucorps, redingote con parrucche, tricorni e ventagli paniers, volteggeranno per una ventina di minuti nel salone capolavoro dell'architetto Filippo Juvarra. Dopo il ballo, ecco il duello tra il conte Amedeo Alfieri di Cortemilia e il marchese Federico Tana d'Entracque invaghitosi della sorella di Amedeo, la giovane e bellissima Isabella. Per questa occasione particolare c'è naturalmente chi è pronto a giurare che sarà presente anche il «genius loci», il padrone di casa Vittorio Amedeo II, che da sempre abita e protegge la Reggia di Venaria da lui amata in modo particolare. Una presenza che in molti, come testimonia il notes delle visite, avrebbero percepito. Gianni Giacomino WmSette 67
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