CAMPIDOGLIO
CAMPIDOGLIO CAMPIDOGLIO Per ricordare la «Tota Caneparo» che fondò l'Oratorio femminile CISTALGIA d'oratorio: questa è la motivazione che ci ha spinte a ricordare una figura grande, se pur nella persona minuta, buona nella sua severità, donna realizzata e combattiva... Parliamo della signorima Barbarina Caneparo, la «Tota», come era conosciuta in tutto il Borgo Campidoglio. In ciascuno ha lasciato traccia di sé, della sua creatività e del suo amore per le arti, del suo esempio di fede, come del suo rigore, a volte difficile da comprendere. Parleremo pertanto di quanto la signorina Caneparo ha fatto per molte giovani, attraversando più di una generazione, scegliendo di dedicare loro la propria vita e non soltanto. Furono infatti le stesse finanze familiari della Tota a consentire l'apertura, l'8 maggio 1910 di quello che presto divenne il centro vitale di ogni sua iniziativa: l'Oratorio femminile dedicato a Santa Giovanna d'Arco attiguo alla parrocchia di Sant'Alfonso. Migliaia di bambine, poi ragazze e spose, in quei locali di via Netro, hanno potuto vivere un'esperienza appassionante e nello stesso tempo educativa. C'erano corsi di ricamo e cucito, pittura su ceramica, attività sportive, esperienze teatrali (tra le commedie ricordiamo Puccettino, Casa Pierrot, Sinforosa, Gino e Mimi, Preferisco Giovannino). Per 50 anni la signorina Caneparo ha seguito e organizzato le attività dell'oratorio. Il suo polso saldo spingeva alcune di noi a temerla, ma era un timore fondato sul carisma che ima donna così speciale aveva e sapeva di avere: uno sguardo e ima sua parola detta a mezza voce, riuscivano a far nascere in noi dubbi o a sostenere le nostre scelte ancora timide e premature. Tante le manifestazioni: a giugno la Festa dell'oratorio con la grande mostra di lavori femmnili e, con l'aiuto della banda musicale del Campidoglio, il saggio di danza ritmica. In ottobre la festa dell'Angelo Custode, amata e attesa dalle allieve più piccole per le caramelle distribuite a piene mani, e per il gioco della rottura delle pignatte. Chi di noi non ha riso senza freni, quando si rompeva la pignatta del merluzzo a bagno...? Con l'arrivo della primavera giungeva infine il tanto amato momento della gita oratoriale: un'intera giornata da passare tutte insieme. Spesso la méta era appena fuori città, a volte si arrivava più lontano, nelle nostre valli; sempre però immerse in un'atmosfera gioiosa e serena, fatta di canti, giochi e anche di preghiera. La preparazione spirituale delle allieve infatti ha sempre rappresentato un momento essenziale nelle attività dell'oratorio. Attraverso incontri, conferenze e giornate di preghiera, i sacerdoti di Sant'Alfonso ci avvicinavano al Vangelo e all'incontro col Signore. La domenica poi, durante le feste liturgiche il nostro coro, «saliva sull'orchestra», (come si diceva allora), dalla piccola scala a chiocciola in fondo alla chiesa per cantare la Messa accompagnato dalla signorina Beraud all'organo. Adesso che le più giovani hanno passati i 50 anni, desideriamo fare un appello a tutte coloro che hanno frequentato anche per poco l'oratorio. Chi si riconoscesse nella foto, o chi avesse perso i contatti, può telefonare ai numeri: Carla Rampmo, 011/77.65.897; Giovanna Migliore, 011/72.57.04; Carla Bordet, 011/74.90.855. Prossimo incontro il 10 gennaio con la Messa nella parrocchia di S. Alfonso, in via Netro 3, alle 11,30.
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