GLI SCHERMI DEL SESSANTOTTO

GLI SCHERMI DEL SESSANTOTTO RASSEGNA GLI SCHERMI DEL SESSANTOTTO Arriva al Massimo la rassegna della Biennale di Venezia D Da lunedì 14 il Museo deiCinema ospita nella sala 3 del Massimo (via Montebello 8) «68 e dintorni», retrospettiva itinerante curata da Callisto Cosulich e promossa dalla Biennale di Venezia e dalla Scuola nazionale di cinema. Partita a fine ottobre da Mestre, la mostra si è in seguito spostata a Pisa, Milano, Trento, Rovereto, Bolzano e, giustappunto, a Torino. L'iniziativa prevede proiezioni nelle varie città, ogni volta con un programma diverso, ma sempre composto da una quindicina di film appartenenti alla cinematografia di un determinato Paese e di una determinata area geopolitica. La tranche torinese propone titob della Francia e del Canada francofono. La retrospettiva vuole «inglobare i film più significativi prodotti durante il decennio '65/75 individuato come quello in cui i temi del '68 raggiunsero il punto di massima frequentazione», ha spiegato il curatore. In pratica il cartellone torinese propone una scelta a nostro avviso alquanto casuale delle cinematografia francofona del periodo, da «Morire d'amore» di Cayatte (il 14 dicembre alle 16,20 e alle 18,30) e «Weekend, un uomo e una donna dal sabato alla domenica» di Godard (lunedì 14, ore 21, presentazione a cura di Carlo Scarnane, ingresso libero), fino a «La grande bouffe», ovvero «La grande abbuffata», di Ferreri che chiuderà il ciclo lunedì 21. In mezzo, curiosità quali «Détruire dit-elle» diretto nel '69 dalla scrittrice Marguerite Duras (sabato 19, ore 16,30 e 20,30), e scelte ovvie come «Loin du Vietnam» di Resnais e «Tout va bien» (in italiano «Crepa padrone, tutto va bene») di Godard (entrambi domenica 20). ( lodarci

Persone citate: Callisto Cosulich, Cayatte, Ferreri, Godard, Marguerite Duras, Resnais