BUENOS AIRES SULLE RIVE DEL PO

BUENOS AIRES SULLE RIVE DEL PO BUENOS AIRES SULLE RIVE DEL PO Stregati dal «pensiero triste che si balla» i torinesi si scoprono un'anima tanguèra ON è un caso che l'anteprima italiana di «Tango» si svolga a Torino. E neppure che la sigla conclusiva della trasmissione tivù «Passioni», dedicata al tango, sia stata girata nel Salone delle Feste dell'Hotel Principi di Piemonte (stessa sede che ospiterà, il 12 dicembre, la «Milonga de Invierno»), E non per nulla, i protagonisti di quel filmato, gli argentini blasonati Pedro e Marcela Monteleone, sono ospiti abituali del capoluogo subalpino, dove animeranno pure uno stage durante la «Tre giorni di tango a Torino» organizzata da Informatango e curata da Alfredo Petruzzelli. Non un caso, dicevamo. Piuttosto, la conseguenza di un'imprevedibile fatalità che vuole Torino innamorata del tango. Torino come una Buenos Aires d'inizio secolo, ammalata di tango. «Ma è un fatto che in questa assai più che in altre città d'Italia, la danza nata tra gli immigrati d'argentina, faccia proseliti» spiega Alfredo Petruzzelli, già presidente dell'associazione El Barrio Tanguero e ora responsabile di «Informatango», foglio diffuso nell'intera penisola e in procinto di diventare una vera e propria «guida al tango argentino in Italia». In riva al Po, chi si allaccia al suono di «un pensiero triste che si balla» è magari il ragioniere, o la dottoressa, il dirigente di banca, la maestra, il vigile urbano, la casalinga. O la graziosa insegnante Isef, che passa disinvolta dal «corpo libero» in palestra al corpo avvinghiato nella danza più sen¬ suale. Agghindati per l'occasione, gli emuli nostrani di una lontana genìa notturna e rissosa, amano «transnochare» passando da un locale all'altro. Impresa possibilissima a Torino, dove ogni giorno della settimana si può ballare in un locale diverso. Se il lunedì e mercoledì si «impara l'arte» al «Dravelli» di Moncalieri sotto l'egida di Ricardo Labriola, al martedì ci si sposta «Da Giau» in strada Castello di Mirafiori 346, mentre il giovedì si apre la pista del «Garden» di strada Valsalice. Un tempio della tanguidad torinese, il «Cafè Procope» di via Juvarra 15, alletta i suoi ospiti il venerdì, con lezioni gratuite seguite da perfomances danzerine. Al sabato i tanguèri passano al «Club Mediterraneo» di via Oristano 3/c, mentre la domenica li accoglie il «Cafè Blue» di via Valprato 68. Ampia scelta anche in tema di didattica, gestita da coppie di insegnanti doc che transitano da un locale a una palestra a una scuola di danza: maestri come Carla Cordoba e Umberto Ferrerò, Carlo Margiocchi e Patrizia Pollarolo, Donatella Danesin e Beppe Scozzali, Monica Gallarate e Giorgio Proserpio Ricardo Labriola e Sara Goyas. A loro si aggiungiungono Pedro e Marcela Montelone, che insegnano in via Mantova 19, il martedì e giovedì, e - prossimamente - anche alla «Nottola» in via S. Agostino 17/c il mercoledì alle ore 19. Proprio a Torino, infine, il tango ha conquistato una nuova ribalta, con due interventi quotidiani su Radio Flash, (s. fr.]