IL CONCETTO DI GIUSTIZIA

IL CONCETTO DI GIUSTIZIA LE ALTRE PRIME IL CONCETTO DI GIUSTIZIA Nei due spettacoli di Baliani «La discesa» di Zona Castalia INTERROGARSI sul concetto di giustizia, su quale sia la soglia superata la quale il desiderio di giustizia genera giustizieri, scatena vendette, innesca spirali di violenza che reclamano altre vendette, all'infinito, è il compito che si sono dati Marco Baliani e Remo Rostagno nel concepire «Kohlhaas», spettacolo in scena al Garybaldi Teatro di Settimo da martedì 15 a giovedì 17 dicembre alle ore 21. Il testo prende le mosse da un racconto di Heinrich von Kleist, utilizzando un fatto di cronaca per costruire un'ossatura drammaturgica attorno e per mezzo della quale parlare del nostro presente. Più in particolare, di quel passato non ancora remoto in cui «in nome di un superiore ideale di giustizia sociale si arrivò ad insanguinare piazze e città». Le contraddizioni e le tensioni morali degli Anni 70 dunque, ma anche e soprattutto un tema antico e tragico trattato da Baliani con efficacia e maestria, conquistando l'attenzione del pubblico con l'arte dei grandi narratori orali, quelli che sanno «rendere visibile l'invisibile». Agli Anni 70, in particolare alla fine del decennio, è dedicato anche un altro spettacolo scritto e interpretato da Baliani: si intitola «Corpo di stato», è stato trasmesso di recente in tv e giovedì 17 dicembre alle 17 verrà replicato nell'Aula Magna dell'Università, in via Sant'Ottavio 20 per la rassegna «PalcoscenicoGiovani» organizzata da Teatro Settimo (ingresso 5 mila). Anche qui due fatti di cronaca creano il punto di partenza della narrazione: l'uccisione da parte della mafia di Peppino Impastato, e 0 ritrovamento del corpo di Aldo Moro, avvenuti entrambi il 9 maggio del 1978. Il racconto di Baliani evoca immagini, segue il filo di una memoria personale, accosta momenti di vita privata e storia nazionale, avanza per associazioni mentali, indugia in digressioni, include contraddizioni e conflitti, non dà risposte ma si interroga, davanti allo spettatore, con lo spettatore. Inf. tel.011/897.17.46. E a proposito di racconto orale, negli stessi giorni, mercoledì 15 e giovedì 16 dicembre è in programmazione un altro spettacolo che gli stessi autori amano definire «un percorso di narrazione». Ci riferiamo a «La discesa», antico mito sumero raccontato e interpretato da Gabriella Dario e Silvia Iannazzo dirette da Fay Prendergast. Lo spettacolo, prodotto da II Mutamento fa parte della rassegna di Zona Castalia ospitata a Hiroshima (tel.011/54.45.45). Sabato 12 alle ore 21,15 e domenica 13 alle 15,30 e alle 21,15 all'Oratorio san Filippo la messinscena de «Il Signor di Pourceaugnac» di Molière, realizzata dal Gruppo Artisti Associati. Rappresentata per la prima volta nel 1669 alla corte di Luigi XIV (che, pare, si divertì un mondo) la commedia racconta le peripezie dell'avvocato Pourceaugnac, promesso sposo della giovane Julie, innamorata del coetaneo Eraste. I giovani si coalizzeranno nell'architettare un piano che costringerà il malcapitato ad una rocambolesca fuga in abiti femminili. Unica serata infine al Piccolo Regio lunedì 14 alle 21,30 per «Esercizi di stile» diretto da Anna Cuculo dall'opera di Queneau (con Luciano Caratto voce recitante e Matteo Negrin alla chitarra). Monica Bonetto So/irci Marco Baliani. Qui a fianco (iniziai io Trerisi e / alirio Balocco nel «Signor de Pourcaaiignac» a San FHÌ/ì/jo

Luoghi citati: Hiroshima