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LE DUE FACCE DI FALETTI AL COLOSSEO LE DUE FACCE DI FALETTI «Tourdeforce» due ore di monologhi e canzoni COMICITÀ', ma anche versi, poesie e musica. Ritorna Giorgio Faletti (nella foto) a Torino con il suo «Tourdeforce», spettacolo-mix in cui s'intrecciano monologhi, figure e canzoni, allegria, tenerezza e paradossi. Due ore di show l'appuntamento è venerdì Ile sabato 12 alle 21 (biglietti 33 e 30 mila, tel. 011/66.98.034) al teatro Colosseo - che riproporrà tanti personaggi, colorati come un cartone animato, umani e simbolici, grotteschi e seri, bizzarri e realistici. Nella sfilata, c'è il piccolo industriale che «pensa in grande», un marmista assalito dagli extraterrestri, una sorta di Landru timido e terrorizzato; e poi ancora i personaggi già conosciuti in televisione, negli anni, nei vari «Drive in», «Emilio» e «Facciamo cabaret». Il tutto, però, viene mescolato in scena con 1'«altra faccia» di Faletti, quella svelata qualche anno fa, nel '94, a Sanremo dalla canzone «Signor Tenente», che vinse il Premio della critica al festival. La faccia cioè seria, dolente, riflessiva del comico, che tutti riconoscevano piuttosto nella sua gag più amata, la macchietta di Vito Catozzo, la guardia giurata più famosa d'Italia. Nato in Piemonte, nell'Astigiano, orgoglioso di «essere un provinciale», autore dei suoi pezzi teatrali e delle sue canzoni, Giorgio Faletti da qualche anno vive un cambiamento, professionale, sentimentale e umano. «Convivo beatamente con la mia donna - spiegava in una recente intervista - e sono contento così. Non nascondo che adesso mi piacerebbe avere un figlio. Dopo aver visto Nanni Moretti felice come una pasqua quando stringe il suo piccolo nel film "Aprile", anch'io penso che il privato è più importante del pubblico, del lavoro, della politica». Cristina Caccia