La rappresentazione sacra nei secoli dei secoli di Osvaldo Guerrieri

La rappresentazione sacra nei secoli dei secoli TEATRO La rappresentazione sacra nei secoli dei secoli SE si dice teatro sacro, il pensiero corre immediatamente alle sacre rappresentazioni medievali, a quel misticismo dialogato a cui la Chiesa affidava la divulgazione delle Scrittu I re, in particolare dei Vangeli. E' chiaro che il tema ha confini molto più vasti, così come è chiaro che il concetto di sacralità supera il cristianesimo e la «propaganda fidei», si ricollega al teatro classico, so¬ prattutto a quello romano e ha radici profonde anche nella cultura orientale. Ma che cosa sia in realtà il teatro sacro, come si sia evoluto nel corso dei secoli, di quali voci e di quali originalità poetiche si sia arricchito è un problema di tale complessità che nessuno, fino ad ora, ha avuto voglia o energie per affrontarlo. Perciò è una bella sorpresa II teatro e il sacro di Andrea Bisicchia. E' l'excursus informato e leggibilissimo di un genere che, dopo innumerevoli trasformazioni, è ancora presente fra di noi, nelle opere di Diego Fabbri, Giovanni Testori, Mario Luzi. Non solo. Fondamentale è la parte sulle origini del dramma sacro in Sicilia, con l'analisi della Resurrezione di Cristo composta nel Quattrocento da Marco De Grandi. Notizie e scoperte che sorprenderanno anche i filologi. Osvaldo Guerrieri IL TEATRO E IL SACRO Andrea Bisicchia San Paolo pp. 2I6 L. 32.000

Persone citate: Andrea Bisicchia, Diego Fabbri, Giovanni Testori, Marco De Grandi, Mario Luzi

Luoghi citati: San Paolo, Sicilia