Jacomuzzi, la letteratura è una lente sulla realtà di Bruno Quaranta

Jacomuzzi, la letteratura è una lente sulla realtà ELZEVIRI Jacomuzzi, la letteratura è una lente sulla realtà A SPETTANDO che torni Vento sottile (un romanzesco rendez-vous parigino fra due eccentrici, Jean Cocteau e il pugile in frantumi Panama Al Brown), Stefano Jacomuzzi intrattiene i lettori, gli amici, gli studenti con una raccolta di pagine giornalistiche (a cura di Franco Pappalardo La Rosa, un omaggio, il suo, talvolta affogato in una devozione giulebbosa). Questi scritti risaltano come intermezzi del lavoro accademico (scomparso nel 1996, Jacomuzzi insegnava Storia della letteratura moderna e contemporanea a Torino). La «lente della letteratura» posata sulla quotidianità, fosse lo sport, la scuola, la televisione, i soldi, la gloria, il cattivo governo. La letteratura che «non è mai intralcio o deviazione, non falsificazione o freno, ma ricchezza e slancio». Stefano Jacomuzzi è un moralista d'indole, insieme, crepuscolare e giansenista. Lo assistono il garbo, la pazienza pedagogica, la pietas verso l'universo mondo, più stupido che reo, ina anche lo scarto severo, l'indignazione, il lampo civile (la civiltà e, quindi, la «durezza» della parola). Bruno Quaranta LA LENTE DELLA LETTERATURA Stefano Jacomuzzi Edizioni Dell'Orso . pp. 303, L. 40.000

Persone citate: Brown, Franco Pappalardo, Jacomuzzi, Jean Cocteau, Stefano Jacomuzzi, Vento

Luoghi citati: Panama, Torino