DIRITTI UMANI: IN MARCIA VERSO UN'ETA' MIGLIORE

DIRITTI UMANI: IN MARCIA VERSO UN'ETA' MIGLIORE DIRITTI UMANI: IN MARCIA VERSO UN'ETA' MIGLIORE Cinquantanni fa, il 10 dicembre 1948, venne proclamata la «Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo». Per l'occasione, Igino Vergnano, già insegnante di storia, filosofìa e pedagogia, ha raccolto tutti i i documenti delle organizzazioni internazionali su ( diritti umani (Gruppo Abele, pp. 173, L. 20.000). Ecco alcuni passi del capitolo introduttivo. L A Dichiarazione universale è stata proclamata cinquant'anni fa, all'indomani di un tragico rigurgito di barbarie sul nostro pianeta, con la speranza di disporre finalmente della parola definitiva in grado di indicare all'umanità il percorso per costruire un'età migliore, in condizioni di pace, giustizia, li. berta, dignità e qualitativamente soddisfacente per tutti gli esseri umani. E l'umanità le ha dato retta? Le sta dando retta? Sta mettendo a frutto i suoi ammonimenti? La risposta, sotto almeno due profili, è positiva: sotto quello che il valore dei diritti viene ora riconosciuto, almeno a voce, ai quattro angoli del mondo e nessuno l iù i iibil vuole più mostrarsi insensibile a questo storico documento di civiltà, e sotto quello della pretesa di vedere i diritti e la dignità riconosciuti a se stessi. Che cosa manca allora? Quale futuro dobbiamo augurare alla Dichiarazione universale! La stessa Dichiarazione e gli ormai numerosi «strumenti» internazionali che le hanno fatto seguito dicono che cosa bisognerebbe fare per completare il progetto, contengono la ricetta. Dalle librerie il piccolo libro di un famoso psichiatra propone ironicamente delle «istruzioni per rendersi infelici»; che il genere umano voglia seguire piuttosto queste istruzioni che quelle degli strumenti internazionali è un pericolo che dobbiamo far balenare non senza ragione. La Dichiarazione universale dei diritti umani è stata adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella sua seduta plenaria del 10 dicembre 1948, con la Risoluzione «storica» 217 A (III) A quella data facevano parte dell'Organizzazione delle Nazioni Unite 58 Stati; la Dichiarazione fu approvata alrunanimità, salvo 8 astensioni. Le ragioni che hanno portato alla stesura e all'approvazione della Dichiarazione sono quelle riferite nel preambolo, comma 2 della stessa e - è da notare - sono le stesse che avevano portato tre anni prima alla fondazione dell'Onu, cioè la seconda guerra mondiale (1939-45) e i campi di sterminio nazisti, giustamente visti come l'esatta negazione di un mondo fondato sul riconoscimento della dignità e dei diritti a tutti gli essere umani. Sarebbe difficile seguire tutte le «avventure» della Dichiarazione universale, ma è importante dire che ne ha avute tante, perché è an- cora opinione ampiamente diffusa che essa sia soltanto un pezzo di carta, spesso sbandierato ma più spesso largamente disatteso; tanto che qualche anno fa qualcuno la definì ironicamente perfino come un involontario «capolavoro di umorismo nero». A tutti coloro che così pensano sia sufficiente ricordare che, ad esempio, il disconoscimento dei diritti su base etnica si è verificato non altrove che in Italia e non prima di sessantanni fa, con le «leggi razziali» [....]. Fortunatamente il riconoscimento della titolarità dei diritti a tutti gli esseri umani, e della loro uguaglianza in questa titolarità, costituisce oggi un principio-guida impresso nelle Costituzioni di quasi tutti i Paesi del mondo e le riforme dei codici in tale direzione si susseguono a ritmo continuo, sia pure deprecabilmente lento.[...] Per quanti problemi e situazioni insoddisfacenti sotto il profilo dei diritti umani [...], è anche innegabile che il progresso dei diritti sta scritto a lettere incancellabili [...]. Quelli che oggi ci paiono come arretratezze vergognose, monumenti di inciviltà, erano in altri tempi assai più accettati; quelli che si indicano oggi come bisogni insoddisfatti erano un tempo molto più numerosi e molto più insoddisfatti; specie i bisogni elementari di larghi strati delle popolazioni. O, almeno, l'u¬ Nel '4S la Dichiarazione universale: molto resta da fare, ma sono innegabili i progressi, scritti a lettere incancellabili

Persone citate: Igino Vergnano

Luoghi citati: Italia