L'Italia si spezzetta, senza bisogno di scissioni

L'Italia si spezzetta, senza bisogno di scissioni LETTERE AL GIORNALE: IL LUNEDI' DI O.d.B. L'Italia si spezzetta, senza bisogno di scissioni Dio non voglia Gentile Signor Del Buono, le scrivo da veterano e ferito della Guerra di Liberazione. Dunque, passata la prima ondata di folla mi è infine riuscito di vedere il film Sa/rate il soldato Ryan. Dire che, di fronte a esso, i commenti di parte della stampa e del pubblico italiano mi abbiano sconvolto, è poco. Lasciamo da parte gli sprovveduti che vi hanno trovato della «retorica» (per quella bandiera americana, con le stelle luttuosamente nere), veniamo piuttosto a chi ha voluto vedervi la condanna della guerra «sia giusta sia ingiusta» oppure «il macello», ovviamente ordinato da generali «stupidi e incoscienti». Nessuno di costoro ha compreso che cosa il film in realtà è: o, meglio che coso non è. Non è un film astrattamente contro la guerra (e nemmeno in favore): piuttosto è un monumento grandioso e tragico a quanti combatterono e morirono per liberare l'Europa dal nazismo. Il messaggio che ci nasmette ci dice: sì, la guerra è una cosa orribile, sanguinaria, distruttrice; vedete, dunque, quale inferno hanno dovuto affrontare coloro che si sono immolati per la nostra libertà. In effetti, i capi non erano né stupidi né macellai: sia essi sia i soldati sapevano benissimo quale altissimo prezzo si sarebbe dovuto pagare pur essendo lo sbarco organizzato così perfettamente quale forse mai operazione militare lo fu. Dire che quegli uomini, chiamati ad affrontare una così terribile prova per ridare la libertà a un continente che se l'era lasciata strappare, non avessero mai momenti di terrore, di eccitazioni, di dubbi (perché otto debbono rischiare la vita per salvarne uno solo?), sarebbe mentire. Certo, noi possiamo lasciare la sala scossi, qualche volta in lacrime; con la convinzione (giusta) che la guerra è un inferno; ma mai credendo che il sacrificio sia stato inutile, che non lo si sarebbe dovuto fare (e lasciare, quindi, Hitler padrone dell'Europa). Quanto poi a dire che si muore anche nelle guerre giuste esattamente come nelle altre, questo è un truismo, addirittura risibile: il problema è per coso si muore. Diceva Santayana che chi ignora il passato sarà condannato a riviverlo: Dio non voglia che le generazioni future siano costrette di nuovo a sce¬ gliere tra i crematori di Auschwitz e le spiagge di Normandia. prof. Raimondo Luraghi, Torino Gentile Professore, la ringrazio per la sua difesa e interpretazione del grande film di Spielberg. Ma mi permetta di dire che la bellezza di questo capolavoro nega che possano esistere guerre giuste basandosi sull'uccisione di uomini da parte di altri. E chi dichiara giusta una guerra? Sempre i vincitori, di qualsiasi orrore si siano macchiati. [o.d.b.] I secoli passati Egregio Signor Del Buono, ho appreso con costernazione e con sgomento la proposta, peraltro infelice, dell'onorevole Turco circa il realizzare asili nido nelle abitazioni e il ritomo del gioco dei bambini nei cortili. In questa ultima ipotesi il nostro Paese regredirebbe ai secoli passati; nella prima si verrebbero a creare situazioni molto gravi nei condomini per il rumore, baccano; discussioni, rapporti tesi e irrimediabilmente contrasti tra le famiglie. Tutti conoscia¬ mo le gravi conseguenze sulla salute causate dai rumori, assunzione di sedativi, tappi nelle orecchie, insonnia, nevrosi. Pensiamo agli anziani che non escono di casa, ai malati costretti al letto, agli studenti per i quali la tranquillità è indispensabile per poter studiare. Gli asili a domicilio si possono realizzare in abitazioni, demenziale è pensare ai condomini e, se fon. Turco si dovesse intestardire nel proseguire questo progetto, quanto meno si dia la facoltà ai vicini (sottostanti, sovrastanti e adiacenti) di concedere l'autorizzazione all'unanimità (mai alla maggioranza per evitare che qualcuno possa subire). La Costituzione italiana prevede la tutela della salute del cittadino, ma qui la salute si devasterebbe a.norma di legge- Occuparci dei bambini è doveroso: recuperando aree, fabbricati dismessi con idee e strutture con una retta proporzionata al reddito, reddito che, se amministrato con oculatezza, con qualche rinuncia al consumismo sfrenato e isterico, consentirebbe alle famiglie di far custodire i bambini nel rispetto della salute e della tranquillità altrui. XY, Bordighera Non si spaventi troppo, gentile Signora. Mi sono informato. Per ora non è una proposta, è considerata un suggerimento. Stiamo all'erta. [o.d.b.ì Striscia l'argomento Nell'articolo di oggi Altarocca ha scritto che vari intellettuali nostrani sono preoccupati perché la Chiesa si sta attivando più sul sociale che sulla dottrina religiosa, la quale da tempo è lasciata sopire. Tutto ciò indicherebbe una pericolosa vocazione temporalistìca la quale trova sempre più spazio, per le multiple inadempienze del nostro Stato. Ad esempio: arrivano ondate di immigrati, benissimo: lo Stato si preoccupa al massimo di contenerli in qualche modo, ma i loro reali problemi di sopravvivenza sono affrontati sul campo da organizzazioni come la Caritas, il volontariato e quanto altro fa capo soprattutto alla Chiesa. Così quest'ultima ha scelto il sociale, e scegliendolo avrebbe anche scelto il potere, i soldi, l'organizzazione. L'evento è dunque epocale: il Papa Re d'Italia. Del resto, egli non ha forse dichiarato recentemente che la Chiesa non è una democrazia? In realtà come mai potrebbe esserlo se è convinta di possedere la verità, che per sua natura è un'opinione e non è un'opinione? Comunque questa pulsione temporale non sarebbe solo italiana sebbene da noi si noti più che altrove. Personalmente sono convinto che le tesi sopra sostenute siano riduttive. Del resto, cosa dovrebbe fare una Chiesa di fronte all'immensa miseria materiale? Promettere la vita eterna ai derelitti o spiegare loro i misteri della SS Trinità? Ma non pochi dei miseri non sono neppure cristiani. D'altra parte, da decenni la Chiesa gode d'un regime concordatario per cui i preti hanno uno stipendio dallo Stato, esiste una scuola cattolica privilegiata, sebbene la Costituzione sia laica, l'8 per mille può essere devoluto alle organizzazioni ecclesiastiche e quanto altro. Ma era chiaro fin dall'inizio che con i concordati lo Stato avrebbe avuto alleggerimenti proprio nel sociale, ovvero entrambi i contraenti si sarebbero trovati un tornaconto proprio. Temo, dunque, che su questi argomenti nascano dei mangiapreti oltranzisti, sebbene segnati da diverse ideologie. L'unica novità è che stavolta l'argomentare striscia. Cordialmente. Giuseppe Ricco, Torino Con il suo tono pacato lei, gentile Signor Ricco, mette a posto tutta la scacchiera. E' vero che ogni cosa appare dove dovrebbe essere e fa quel che dovrebbe fare, ma l'Italia, senza bisogno di scissioni provocate dall'uomo, ma semplicemente cedendo alla ribellione della natura va spezzettandosi. [o.d.b.]

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