Treviso conferma fiducia al «sindaco-sceriffo» di Pierangelo Sapegno

Treviso conferma fiducia al «sindaco-sceriffo» Treviso conferma fiducia al «sindaco-sceriffo» TREVISO DAL NOSTRO INVIATO Ha vinto il sindaco che non deve tirare sospiri di sollievo. Primo commento: «Normale. Ha vinto il più forte». Il più forte, a Treviso, è Giancarlo Gentilini, gruppo Bossi, Lega Nord Liga Veneta, fisico possente e battute da accapponare la pelle, un altro di quei sindaci ultrapopulisti che potrebbero anche sparare ai nemici: «Noi piacciamo alla gente, lo volete capire?» Lui se l'aspettava. Pure il suo rivale, Domenico Luciani, centrosinistra, se l'apettava, anche se diceva di sperarci. E' il gioco delle parti. Ma quello di Gentilini è un trionfo che è cresciuto assieme allo spoglio delle schede, 57 a 43 dopo 10 sezioni, poi 58 a 42 dopo 45, e 60 a 40 dopo 100 e 120 su 130. Avrà ragione lui, bandiere della Lega che sventolano dal Comune: «Io sono grande perché sono uno di loro». In ogni caso, il sindaco qui almeno lo conoscono già. Giancarlo Gentilini ha lavorato per 4 anni da Palazzo Rinaldi e l'hanno conosciuto così bene da chiamarlo sindaco sceriffo. Lui è l'uomo che sega le panchine perché non ci si siedano «i negri perditempo e i drogati», che taglia le siepi e i tronchi degli alberi: «Ne farò randelli per i nostri vigili». E' l'uomo che dice: «La gente ha bisogno di un capo. O almeno di un caporale». Grande grosso e alpino. Dopo il primo turno, lesse il voto e commentò così: «Il risultato dimostra che io ho battuto i marziani, perché io sono in mezzo alla gente e ne sento gli umori, mentre gli altri non conocono nemmeno le vie di Treviso». Il risultato allora fu questo: Gentilini 42,7 per cento (quasi tutti della Lega: 41,7), Domenico Luciani, centrosinistra, 31,3; e Ferruccio Brusolin, centrodestra, 25,9. Al ballottaggio si era andati così. La verità è che il sindaco sceriffo ha fatto piazza pulita di tutto, anche delle indicazioni emerse dal voto. La lista di Cacciari, che qui a Treviso appoggiava il candidato di centrodestra, era uscita con le ossa rotte: 5 e mezzo per cento soltanto. E dall'altra parte la prima apparizione di Di Pietro era andata bene, e aveva ottenuto un po' meno del 7 per cento. Ma al di là di questo, a Treviso ha tenuto banco Gentilini, salvando da solo la Lega. Dichiarazione di Bossi: «E' un sindaco forte. La gente ha bisogno di un sindaco forte. La mafia di Berlusconi non è riuscita a colpire a Treviso». Lui, il sindaco sceriffo, ostenta il suo successo. Davanti alle telecamere, prima del rissata- to, incrocia Luciani che gli stringe la mano. Fa Luciani: «Vinca il migliore». Risposta: «Per forza che vince il migliore. Sono io». Luciani non era quello che in campagna elettorale aveva detto: «Gentilini? Gli farei fare il capocantiere»? Bene, adesso il sindaco sceriffo ci va a nozze. Attacca e punge: «Sono stufo di aver a che fare con personaggi astrali». E lei?, gli hanno chiesto i giornalisti. «Io non sono intelligente come Cacciari, non sono bello come Rutelli. Io sono un sindaco di campagna. E la gente si è sentita sicura con me, aveva bisogno di un capo». Ha annunciato il suo trionfo: «Oggi si materializza SuperG, con una maggioranza silenziosa che riconosce in Gentilini un grande capo. Guai a quei popoli che non hanno un grande capo. O, almeno, un caporale». E' un tema che gli è sempre piaciuto, questo. Prima del voto, una volta aveva detto: «I caporali hanno fatto la storia: Hitler, Mussolini. E Gentilini». Lui, la storia, per ora la farà solo a Treviso. E' la storia di uno strano conservatore, o forse qualcosa di più, di uno che caccia i neri segando le panchine dei giardini pubblici. Gentilini Giancarlo, classe 1929, dottore in legge, ex capo dell'ufficio legale di Cassamarca, alpino e juventino ultra, da trombe mortaretti e cori. Sognava di fare il generale dei carabinieri, è finito sindaco di Treviso. Leghista puro. Agli archivi lascia anche il suo pensiero: «Diciamoci la verità, lo Stato ci vuole, anche se siamo due popoli con due economie e due storie diverse. Loro, i meridionali, sono contaminati dai maomettani». La sua massima: «A tutti stringo la mano. Tranne ai traditori». Quelli che sono con lui, sono già avvisati. Pierangelo Sapegno TREVISO (parriale) GIANCARLO GENTILINI 59,5» Lega NordLiga Veneta o/ 70 DOMENICO LUCIANI 40,1% Ds-Verdi, Italia Valori Ppi-Rinnovamento Liste civiche

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