L'Italia terza per «miseria fiscale» di A. Bar.

L'Italia terza per «miseria fiscale» Forbes alla ricerca dei Paesi più tartassati del mondo che allontanano gli investimenti L'Italia terza per «miseria fiscale» Battuta solo da Francia e Belgio NEW YORK. Ci sono molte buone ragioni per vivere a Parigi, a Roma o a Bruxelles, ma le tasse non sono tra queste: lo sostiene la rivista americana Forbes che nel prossimo numero pubblica una classifica della «miseria fiscale». Un indice che vede tre Paesi, Francia, Belgio e Italia in testa per le politiche impositive «tra le più punitive» del mondo occidentale. La classifica, del tutto originale, è stata compilata da Jack Anderson, un fiscalista internazionale che lavora alla Ernst Er Young, e l'ha battezzata «indice della miseria». «E' una semplice somma dei tassi fiscali più alti di ciascuna nazione sui redditi personali e societari, più l'Iva, i contributi sociali e le tasse sulla ricchezza. Più alte sono le tasse, più alto è l'indice della miseria», ha sintetizzato lo stesso Anderson. Nella classifica di Forbes, è in testa la Francia con 186 punti, seguita dal Belgio con 164 e dall'Italia con 162. Ma in generale,, rispetto ai 90 punti che gravano sui cittadini degli Usa e i 109 dei sudditi della Gran Bretagna, nei Paesi dell'Europa continentale il Fisco appare particolarmente duro con i contribuenti: Anderson ha messo la Svezia al quarto posto con 149 punti, appena più avanti dalla Germania con 146 e dalla Spagna con 144. La rivista Forbes allarga il ragionamento fino a coinvolgere i tassi di disoccupazione e le fughe all'estero, dove si trovano i «paradisi» e i «purgatori» di capitali, capitalisti e aziende. In pratica, sarebbe tutta colpa del Fisco pesante. Forbes sostiene infatti che «non è una coincidenza che alti livelli diidisoccupazione siano cor relativi ad alti indici di miseria fiscale» e aggiunge che «non è molto difficile capire perchè così tanti capitani d'industria in tanti Paesi d'Europa trasferiscano le loro imprese negli Usa e in Gran Bretagna». Meno «infernali» rispetto a Francia, Belgio, Italia e Svezia, sarebbero secondo la rivista i regimi impositivi adottati dall'Olanda, dove l'indice della «miseria fiscale» è attestato a 136 punti, e quello del Giappone si colloca appena un punto sotto: Con rispettivamente 127 e 125 punti ciascuna, Danimarca e Svizzera si avvicinano quanto più possibile per un Paese dell'Europa continentale, ai «purgatori» offerti dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna. Ma, nelle previsioni di Anderson, la pacchia potrebbe finire presto anche oltre-Manica. Il governo laburista di Tony Blair avrebbe infatti ogni intenzione di colmare il divario con l'Europa aumentando le tasse a livelli continentali, mentre anche la Francia, con il governo Jospin, sembra voler consolidare le sue posizioni in classifica con il lancio di nuove imposte. Il giro di vite arriverebbe con le nuove regole attese per gennaio. Il governo di Parigi potrebbe infatti imporre una pesante tassa di uscita per gli imprenditori che lasciano la Francia. [a. bar.]

Persone citate: Forbes, Jack Anderson, Jospin, Tony Blair