«Con Lippi cinque anni d'oro» di Alain Elkann

«Con Lippi cinque anni d'oro» Il campione è appena rientrato in Italia dopo l'intervento negli Usa: «Ora penso solo alla riabilita2ione» «Con Lippi cinque anni d'oro» Del Piero: è stato l'artefice di tante vittorie ALESSANDRO Del Piero è seduto in poltrona. E' vestito di nero: maglia, pantaloni larghi, giubbotto. Ha l'aria sorridente e non è troppo stanco, sebbene sia appena tornato dagli Stati Uniti. «I miei genitori verranno a trovarmi nei prossimi giorni». Com'è andata in Colorado? «Benissimo, è stata una bella esperienza, ho visto l'operazione che mi hanno fatto al ginocchio in diretta. Ho capito cosa accadeva nel mio corpo». Perché è andato in America a farsi operare? «Il medico che mi ha operato è uno dei più bravi del mondo, per il mio tipo di infortunio». Ha ricevuto molte telefonate? «Sì, molte. Mi hanno chiamato anche i fratelli Agnelli, l'avvocato Giovanni e il dottor Umberto Agnelli. Ho ricevuto tante lettere». L'incidente è stato un'esperienza terribile, vero? «Sono i rischi del mestiere. Certo ci sono rimasto male, però so che devo reagire. Io penso che tutto vada fatto con grinta e volontà». Quando ha saputo che avrebbe dovuto rimanere fermo per tanto tempo che cosa ha pensato? «Ho cercato di pensarci il meno possibile. Mi sono tenuto impegnato, anche prima dell'operazione. Oggi gran parte della mia giornata è impegnata nella riabilitazione». In questa circostanza si sente un po' solo? «Affatto». La squadra le sta vicino? «Non solo, anche molte altre persone». Rimarrà a Torino in questo periodo? «Sì, perché la riabilitazione la faccio qui». Che rapporti ha con Torino? «Buoni, ci vivo da tanti anni e conosco sempre meglio i suoi ritmi e la mentalità della gente. Mi trovo bene». Che tipo di città è? «In un certo senso si nasconde, è un po' misteriosa. Il primo impatto è quello, ed è anche molto bello. Ha una posizione strategica straordinaria. Il centro è bellissimo, poi c'è la collina e il Po». Conosce altre città? «Conosco bene Padova, dove sono stato cinque anni e poi naturalmente la provincia di Treviso, dove sono nato». Esce in questo periodo? «Sì, ma cerco di evitare certi orari, dove c'è troppo affollamento». E' cambiata la sua vita da quando è a Torino? «Molto, perché la Juventus è una grandissima realtà. Giocando in una squadra così importante si è seguiti da moltissime persone, sempre al centro dell'attenzione». Il suo idolo, da giovane, era Platini? «Sì, anche lui era juventino. Poi seguivo molto Rossi e Tardelli». Pensava di diventare quello che è diventato? «Ad un certo punto della mia vita, quando mi sono confrontato con giocatori di alto livello, ho cominciato a capire che forse potevo competere». Lei giocava con Vialli, con Baggio? «Quando giocavo con loro mi dicevo che avevo tanto da imparare, ma con determinazione e grinta forse potevo fare qualcosa di buono». Quando si è reso conto di essere ad una svolta? «Non è stata una svolta netta, è avvenuto per gradi, anche se piuttosto rapidamente». Ricorda un episodio chiave? «Ce ne sono tanti» Quando ha segnato il suo primo gol? «Il primo anno che ero nella Juventus, il 19 settembre, contro la Reggiana». Cosa ha provato? «Una gioia interiore, che non so spiegare. Ogni gol è una esperienza unica nel suo genere». Quello che conta di più, per un giocatore, è segnare? «E' importante per vincere. Ed è quello che dà più emozione». Lo scorso campionato ha segnato 21 gol, che effetto le ha fatto? «E' stata una stagione meravigliosa, bellissima, di grande soddisfazione e successo. Forse è stata la migliore stagione della mia vita». Lei è superstizioso? «Non sempre». Come ci si sente ad essere una star del calcio? «E' motivo di gloria e di soddisfazione. Ma io credo che sia importante fare quello che si ama. Certo, è bello essere considerati degli idoli, soprattutto dai bambini. Il loro è il giudizio più sincero». Lei come vive? «In modo tranquillo. Sono molto impegnato e ho poco tempo libero. Vivo una vita normale, come mi ha insegnato la mia famiglia» Che rapporti ha con i suoi genitori? «Non ci vediamo molto, ma manteniamo rapporti telefonici stretti. C'incontriamo quando possiamo e probabilmente andrò a casa a Na- tale». Lei vive da solo? «Sì». Con Lippi che rapporti ha? «Molto buoni». Le dispiace che vada via dalla Juve? «Certo, perché con lui abbiamo costruito grandi vittorie». I suoi rapporti con Baggio come sono? «Buoni. Abbiamo passato un anno vicini, tra noi c'è stima». Neppure un po' di gelosia? «Da parte mia no di certo. E non credo neppure da parte sua». Neppure durante i Mondiali a Parigi? «La situazione era buonissima». Chi sono i suoi amici calciatori? «Non mi piace scoprirmi perché è giusto che i rapporti siano riservati: sventolarli e pubblicizzarli non mi piace». Cosa pensa della squadra diquest'anno? «Ho grande fiducia. Purtroppo farò solo il tifo e mi dispiace. Mi impegno per rientrare al più presto» Non ha mai pensato di cambiare squadra? «No, finora non ne ho avuto neppure l'opportunità» Che rapporti si hanno con la propria squadra? «La squadra significa tanto. E in Italia il calcio è seguitissimo». Quando sbaglia un gol come si sente? «Non bene, ma purtroppo capita» I sentimenti che posto hanno nella sua vita? «Sono molto importanti». Lei nasconde la sua vita pri¬ vata, i suoi amori. «Almeno ci provo. Non mi piace raccontare i fatti miei. Anche se, mi rendo conto che a tanti interessa cosa faccio». Lei ha degli idoli sportivi? «Io amo tutti gli sport. In particolare mi piace il basket. Tra i miei idoli ci sono Magic Johnson e Michael Jordan». Pratica altri sport? «No, a parte un po' di tennis e di pallavolo d'estate». Le piace spendere i suoi soldi, fare acquisti? «Non particolarmente. Certo, mi piace vivere secondo le mie esigenze. Ma non sono sempre a caccia del vestito o dell'auto nuova». Che tipo di vestiti le piacciono? «Soprattutto vestiti casual, sportivi». Lei è molto autoritario? «No, sono determinato. Mi piace decidere». Si arrabbia sovente? Le succede anche sul lavoro? «Non moltissimo». Va d'accordo con i compagni? «In genere sì, poi ci sono momenti più o meno positivi, ma tutti i problemi possono essere superati se affrontati nel modo giusto». Lei è religioso? «Sì, anche se non molto praticante». ' , '/ Le piace ascoltare musica? «Molto, di generi diversi: da discoteca, rap, non mi piace l'opera. I miei preferiti sono gli U2 e Michael Jackson». E il cinema? «Mi piacciono molto Al Pacino e Robert De Niro. Con loro due vado sempre sul sicuro». Cosa pensa dei film italiani? «Ultimamente mi sono piaciuti quello di Pieraccioni e di Benigni» Le piace leggere? «Romanzi gialli non troppo impegnativi». Un desiderio? «Di stare di nuovo bene, anche se so che i tempi saranno lunghi». Andrà alle partite? «Sì, quando potrò». Alain Elkann DOMENICA €011 A lato, Alex Del Piero Sopra, Marcello Lippi tecnico della |uventus e cantante Michael Jackson A destra il giocatore in partenza per gli Stati Uniti