Giovanni Alberto un anno dopo
Giovanni Alberto un anno dopo Vìllar Perosa: oggi la commemorazione Giovanni Alberto un anno dopo TORINO. La dura battaglia di Giovanni Alberto Agnelli finiva un anno fa, nella villa del padre Umberto, ai Roveri. Nove mesi contro una forma rarissima di tumore addominale, poi il crollo improvviso. Presidente della Piaggio, erede designato al timone dell'impero Fiat, Giovannino sopportò un calvario che concesse solo pochi sprazzi di inutile speranza. «Sono una persona pragmatica, ma ho dei sogni», aveva detto in un'intervista. La mattina del 13 dicembre '97 il sogno s'è spezzato, portandosi via i 33 anni di un leader e la sua straordinaria norma lità. La normalità del ragazzo-manager che - amava Byron, e del quale ha condiviso - per un misterioso intrecciarsi di destini - anche la fine prematura. E' una giornata di ricordi, oggi, in casa Agnelli. Ricordi dolorosi. Alle 9,30, nella chiesa San Pietro in Vincoli di Villar Perosa, sarà celebrata una messa. E nel pomeriggio, sempre in memoria di Giovanni Alberto - ma stavolta in forma strettamente privata una seconda celebrazione nella cappella di famiglia. Ci sarà la moglie, Avery Frances Howe, e la piccola Virginia Asia, figlia di Giovannino, che a settembre ha compiuto un anno. Era aprile, l'anno scorso, quando lo stesso presidente della Piaggio annunciò, sulle colonne de La Stampa, la verità: «Sono malato di tumore, e non ritengo di doverne fare un segreto». Poi le lunghe cure, il viaggio a New York, allo Sloan Kattering Cancer Center, le terapie dolorose ma indispensabili. E verso i giorni della fine, il rientro a casa. Lo videro allo stadio, a tifare per la «sua» Juventus, e si pensò l'osse buon segno, segno di guarigione. Ma Giovannino morì pochi giorni dopo, con accanto il padre Umberto e la madre Antonella Bechi Piaggio. «Un giovane - ha ricordato ancora ieri Giovanni Agnelli - che prometteva molto, e la cui vita si è interrotta troppo presto». Una vita senza rumore: «Quello che colpiva di lui - commentò il giorno dei funerali monsignor Franco Peradotto - era la semplicità». E raccontò: «Ieri è venuta in chiesa una signora che voleva pregare per Giovannino: lo aveva conosciuto in qualche circolo per artisti e diceva che questa era la sua caratteristica: fare un sacco di cose anonimamente, con modestia». Nel nome di Giovannino sono state centinaia e centinaia le offerte fatte alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, che a Candiolo, a pochi chilometri da Torino, sta realizzando l'Istituto anti-tumori, specializzato nella ricerca. Oggi come un anno fa, nel paese della famiglia Agnelli, in Val Chisone, riaffiora il dolore di una scomparsa che commosse il mondo. Giovanni Alberto Agnelli - che nel '97 fu presidente del Comitato organizzatore dei mondiali di sci alpino - sarà ricordato ancora domani pomeriggio, a Sestriere: a lui verrà dedicata la pista Kandahar sulla quale si disputerà subito dopo la gara di slalom maschile di Coppa del Mondo. E alle 16, monsignor Vittorio Bernardetto, vescovo di Susa, celebrerà una messa. Marco Accossato Giovanni Alberto Agnelli presidente della Piaggio erede designato al timone della Fiat morì di cancro un anno fa
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