I piccoli emuli di Unabomber di Pierluigi Battista

I piccoli emuli di Unabomber I piccoli emuli di Unabomber Una galassia tra estremisti e profeti L'IDEOLOGIA DELLA NATURA PROMA ERICOLOSI, questi fanatici emuli di Unabomber. Prima di tutto, ovviamente, perché iniettano micidiali topicidi nei panettoni e mettono a repentaglio la salute dei bambini (e un po' di posti di lavoro alla Nestlé). Ma anche perché, presso un'opinione pubblica avvezza a sbrigative semplificazioni, rischiano di lasciar associare all'immagine cupa dell'«eco-terrorismo» un brulicante e multiforme universo italiano fatto di ecosognatori ed eco-maniaci, ecoestremisti ed ecofondamentalisti, eco-stravaganti ed eco-profeti. Un puDulare sommerso di eco-mattocchi spesso mitissimi che pure hanno un loro spazio, un loro significativo radicamento, un loro lessico e persino lina loro nomenklaturà'"ècointellettuale non priva di attrattive nel generale illanguidimento delle ideologie tradizionali e pure dell'ottimismo scientista e progressista. Un mondo a parte che spesso non trova ascolto nemmeno nelle sigle storiche dell'ambientalismo, dal Wwf a Italia Nostra, da Legambiente a Greenpeace, senza parlare delle proiezioni politiche «rispettabili» dell'arcipelago Verde. Per la verità, qualche scheggia dell'ambientalismo Verde in Toscana si avvicina all'ecostravaganza, come quel Giannozzo Pucci, cugino del più famoso marchese Emilio, che ha suscitato un certo scandalo nell'ecologismo politically correct con le sue teorie sulla natura benedetta dell'Aids come provvidenziale rimedio ai rischi della sovrappopolazione e con i ripetuti elogi al modo di produzione feudale capace di tenere i contadini legati alla terra. E c'è chi rimpiange le gesta parlamentari dell'animalista Stefano Apuzzo, esperto nello srotolamento di striscioni sconvenienti nell'aula di Montecitorio e negli happening di protesta sui balconi dell'ambasciata francese assieme a Marina Ripa di Meana. Tanto che in molti, anche tra i Verdi «perbenisti», ebbero la tentazione di aderire alla grottesca eco-campagna di boicottaggio del camembert e dello champagne per protestare contro gli esperimenti nucleari francesi nell'atollo di Mururoa. Le chiamano anche frange lunatiche. Come quelle che trovano accoglienza in una a suo modo popolosa comunità denominata «Gli Elfi del Gran Burrone» dedita al culto degli «spiriti dei boschi» e che ha il suo rifugio (senza bagni in casa) sulle colline attorno a Porretta Terme, a più di un'ora e mezzo di impervi sentieri dalla civiltà urbana. 0 quelle di una comunità ribattezzata «Damanhur» in Piemonte dove circa 600 persone hanno per anni scavato nella montagna per ottenerne un «tempio» che a vederlo sembra il paradiso del Kitsch para-esoterico, coperto com'è di simbologie dalle origini più disparate. Altro che New Age. Altro che insegnamenti «steineriani», con tutti i loro sogni di «autosufficienza». Brodini insipidi al confronto dei super-lunatici che si autodefiniscono «vegetaliani» in aperta polemica con i più noti vegetariani, trattati più o meno, semplicemente per la loro disponibilità ad ammettere una dieta a base di uova e latticini, alla stregua di cripto-nazisti nemici degli animali: tali e quali a quei delinquenti di carnivori, insomma. Una tendenza al radicalismo intransigente e aH'eco-estremismo culturale che riconosce tra i propri interpreti autorizzati alcuni nomi noti della pubblicistica nazionale. Come l'etologo Giorgio Celli, che conduce un'animosa eco-battaglia contro le troppo frequenti abluzioni, responsabili a suo parere di quell'annullamento degli odori che ottunde l'intelligenza umana giacché l'olfatto, dice Celli, è strumento primario di conoscenza. O come Fulco Pratesi che da anni predica senza soste contro l'abuso dell'acqua proponendo l'utilizzazione parsimoniosa dello sciacquone cui far ricorso al massimo una volta su tre. Indimenticabile anche la crociata di Pratesi contro i jeans stretti, accusati di surriscaldare la zona dei testicoli con grave nocumento per la fertilità del maschio d'Occidente. Ed è recentissima la scomunica, formulata da Reinhold Messner in una polemica con Erri De Luca, con¬ tro chi viola la montagna con rifugi e strade ferrate: anatema contro i turisti d'alta quota scagliato in piena sintonia con l'ecoantialpinismo di «Mountain Wilderness», i templari della montagna vergine capitanati in Italia da un eco-guerriero come Carlo Alberto Pinelli. Ma non basta: giacché non pochi eco-estremisti dèU'ambientalismo ufficiale si sono dispiaciuti perché non uno di loro, abilitato con tesserino Verde doc, ma Vittorio Sgarbi ha pubblicamente tifato per l'Etna in eruzione auspicando la cancellazione delle abitazioni abusive alle pendici del vulcano. Affiora un mondo frastagliato di eco-maniaci, spesso affetto da un unilateralismo decisamente patologico: biciclettisti contro tutti, anti-detersivisti contro tutti. Ma c'è anche chi conduce battaglie talvolta meritorie con la Lega antivivisezione, come quel Gianluca Felicetti, coordinatore appunto della Lav, che si narra usasse apostrofare i redattori della «Nuova Ecologia» con in¬ dosso scarpe di pelle e che durante una riunione con Greenpeace si infuriò contro un eco-collega che si era lasciato sfuggire un «Porca miseria» offendendo perciò irrimediabilmente gli incolpevoli suini. E come dimenticare le redazioni dei giornali bersagliate da chi non sopportava l'eco-scorretta definizione di «mantide» applicata alla signora Guerinoni? Del resto c'è chi giudica troppo blande le sortite di Marina Ripa di Meana contro le pellicce e vuo- le scatenare una crociata anche contro le pellicce finte, perché anche con le pellicce finte si fomenta un'insana passione ecoincompatibile. C'è chi si infervora per le battaglie dal vago sapore situazionista di quei gruppi francesi che lottano per la liberazione dei nanetti da giardini, regolarmente rubati per essere riportati nei boschi, in compagnia degli elfi. E c'è infine chi rimpiange un'ambientalista storica come Laura Conti che raccontava il suo sogno di finire, defunta, nelle scatolette di cibo per gatti per realizzare un piano di riciclaggio totale. E magari per non arrestare la Grande Ruota della Vita. Eco-stranezze che mica possono essere inquinate da un commando di eco-terroristi in guerra contro i panettoni. Pierluigi Battista ■I FAItìT0!€ 7% \Ì sn La perplessità dei clienti di un supermercato davanti agli scaffali dei Panettoni Sotto Marina Ripa di Meana durante una protesta

Luoghi citati: Italia, Meana, Piemonte, Porretta Terme, Toscana