Jervolino: non ha senso tutto questo panico

Jervolino: non ha senso tutto questo panico Il ministro dell'Interno: «Capisco le manifestazioni per l'ambiente, ma non per avvelenare la gente» Jervolino: non ha senso tutto questo panico «Puniremo gli ecoterroristi» PINEROLO DAL NOSTRO INVIATO Ministro Jervolino, due mesi di governo e un mucchio di problemi. L'ultimo è di questi giorni: gli ecoterroristi, il pesticida nei panettoni... «Sulla questione degli ecoterroristi, io ho qualcosa da chiedere a voi. E chiedo alla stampa uno sforzo per non fare dell'allarmismo o dell'informazione corrosiva». Il problema esiste, però... «Certo. Il problema esiste e io non sottovaluto le azioni degli ecoterroristi, la preoccupazione che si è diffusa tra i cittadini, il rischio per l'occupazione, e tutto il resto. Il problema è grave. Sono ministro degli Interni, ma sono anche una mamma e una nonna. E' brutto quando ci dobbiamo preoccupare persino di andare a comprare del cioccolato. La vita è più difficile. Ma non si può, per il fatto che in due panettoni sono stati trovati topicidi, attaccare tutto il sistema di "intelligence", ironizzare sugli sforzi che il governo D'Alema sta facendo per riformarli e renderli più funzionali. Occorre stare attenti, perché questa logica corrosiva non porta da nessuna parte». C'è chi ha scritto che è strano che i nostri servizi non riescano nemmeno a intercettare le mosse di un piccolo, sventato gruppo di ecologisti che ha scelto di battere la strada del terrore. Che non c'è un dossier su loro, che non c'è niente. Non lo trova strano anche lei? «Perché i giornali non vanno a domandarlo al direttore dei servizi? Io non sono il direttore del Sisde». E allora come lo affrontiamo il problema dell'ecoterrorismo? «Lo affrontiamo con un lavoro di "intelligence", e con un lavoro di prevenzione. Anche attraverso il maggior controllo nelle industrie che fabbricano dolciumi». Alla fine della sera, il ministro Rosa Russo Jervolino scappa così dalla grande sala dell'Hotel Cavalieri, Pinerolo, dibattito su «Sicurezza nelle città e politica dell'immigrazione». Le hanno chiesto di tutto, dagli extracomunitari agli scandali che investono le forze dell'ordine, le hanno parlato di paura e di malavita, le hanno raccontato di notti nere e di rapine, le hanno chiesto anche di non abolire l'ergastolo. «Ma io sono estremamente favorevole all'abolizione dell'ergastolo», ha risposto lei. «Perché se nessuno ha il diritto di uccidere, neppure noi abbiamo il diritto di condannare a vita qualcuno. E ritengo che l'ergastolo sia anticostituzionale. Il problema che mi pongo io, invece, è quello dell'umanizzazione del carcere». Prima di andar via, l'assedio della stampa. E lei risponde sugli ecoterroristi. Signor ministro, esiste anche un problema di cattivi maestri? «In che senso? Abbiate pazienza: che significa cattivi maestri?». Quelli che hanno seminato in un certo modo, una certa violenza... «Esiste, esiste sempre questo aspetto quando si parla di terrorismo». E anche quelli che oggi mostrano una certa indulgenza... «Adesso non so con chi ce l'avete voi. Occorre stare attenti. Anche voi avete una gran fantasia. Ma come si fa a mostrare indulgenza di fronte a un pericolo di avvelenamento collettivo della popolazione?». Non sui gesti, ma sugli ideali che li nutrono. Non è successo questo, anche? «Ah, ma è una cosa diversa. Cioè. Ci mancherebbe. Tutta la cultura ambientalista è una cultura che io rispetto fino in fondo, ma che deve poi realizzarsi ed esprimersi in modi legali. Questo dev'essere chiaro. Posso capire le manifestazioni a tutela dell'ambiente, ma non per avvelenare la gente. Quindi queste sono deviazioni». Signor ministro, incontrerà gli squatters? «Appena possibile, molto volentieri. Chi desidera incontrarsi con me, chi desidera con altri colleghi, ben venga». Poi c'è il problema dell'immigrazione. 38 mila posti su 300 mila. Come fare? «Innanzitutto, devo rettificare quanto lei dice. La legge non fissava alcun numero: 38 mila era il numero fissato dal decreto sui flussi per la regolarizza- zione nel 1998. Poi, dopo il '98 c'è il '99 e c'è il Duemila. Quindi, innanzitutto le questure verificheranno che la documentazione sia regolare, e poi noi presenteremo al Parlamento dei provvedimenti che ripetano l'operazione fatta con i 38 mila nel '98». Il voto agli extracomunitari. Quali passi parlamentari o legislativi farete? «Io credo che ci siano due cose collegate. Il Parlamento ha fatto purtroppo cadere per 12 voti un provvedimento di modifica costituzionale che facilitava l'esercizio del diritto di voto degli italiani all'estero. Va risolto innanzitutto questo problema, che per me è cruciale, poiché io sono cittadina italiana. Credo che poi ci sia lo spazio e anche l'interesse per l'Italia che gli immigrati che sono regolarmente nel nostro Paese contribuiscano ad eleggere le amministrazioni dei Comuni dove risiedono». Con quali tempi? «I tempi dipendono dal Parlamento. E le iniziative non sono necessarie, perché i disegni di legge sono già davanti al Parlamento». Ultima domanda, sugli scandali che investono la polizia. Che cosa dice il ministro dell'Interno? «Il ministro dell'Interno ha una parola da ripetere ed è quella che esprime un sentimento di gratitudine per l'impegno delle forze dell'ordine. Ai cittadini dà la garanzia che questi brutti episodi saranno evidenziati proprio dalle stesse forze dell'ordine che hanno il massimo interesse a far emergere gli aspetti irregolari che ci sono al loro interno, e a isolare chi agisce fuori dalla legge. Generalizzare alcuni comportamenti, come quello avvenuto oggi a Roma di un ispettore arrestato con un quantitativo di droga, è un fatto destabilizzante, assolutamente strumentale». Lo spiega alla sala piena, chiudendo il convegno. La verità è che c'è un problema di mezzi e di qualità, «e il governo si sta impegnando», dice. Poi c'è un problema di quantità: «Per quanto riguarda la Polizia di Stato, noi siamo sotto gli organici necessari, non di adesso, ma di due fa. Bene: ora, faremo nuove assunzioni, aumenteremo il numero». Pierangelo Sapegno GLI IMMIGRATI «La legge non ha fissato alcun numero: 38 mila era la quota stabilita dal decreto sulla regolarizzazione nel 1998. E quindi noi presenteremo al Parlamento dei provvedimenti che ripetano l'operazione già fatta con i 38 mila quest'anno» GLI SQUATTER «Io li incontrerò appena possibile, molto volentieri. Ben vengano tutti quelli che desiderano vedere me oppure altri colleghi del governo. Quanto agli scandali nella polizia è destabilizzante generalizzare» à Animai Liberation Frontone UNCCNS0R13 NEWS ANO INFORMATION FOH YOU i/Vhats New - Recent Changes & Additìons Ve ujxf'tte ctaify, &o cortw back ami ass whals n#w« *hK *cttiitfe «peri* navi.- \n v*y . il>C I- ìfXj- LWT Sisifi l*«l««>F»OM 5**1» *g»Wt'.< Seceai&JdlttoES VOv»i C'_v„vh i.'AW*:i.«*AM mio 3 k«m sw£1 W>t> WS* titiUZ ,?■■>, i,;r;,-- Poison Hoax Àgainst Nestte in Italy Italy 1:: YCt XtCtfiei ACCiOO s;j.<;e-« N«<>?Je in Jla>y Ole A *<.'<:* C6TAjlMtWftt68 <AÌ.e* IO t:K *K**>«rt;» And HotttlttB ;:.1»ffi*:'ì in <> ;riT<r' :t Nk} IKKKCWd >m**m-* >i> jevewl *N»pt. *t«r & ; f m'i» il ^iii e«>;.o'»ed the it.l&Art eMHKKtnni SS » «>V«:««3 tu ffc^llr "?« ■?* (KfeOAiftS W-th tls C>K*.S JMtr ■/■.■■.;•: fl»v <«<we o*\J,rt <,>vi':<n}»v Two Arrested In Enaiand ta/oa/M • Don'? fie! an&nft *r>r, nttftff'* P-wv Vtcrrt * w/tsyM ^.■•it^-^rji ^v>f *?«^iM«f,ìt^»; >.'* tìlft Wft Sopra: i! ministro Rosa Russo Jervolino. Accanto: il sito dell'Alt su Internet, dove appare la rivendicazione del sabotaggio ai panettoni della Nestlè

Persone citate: D'alema, Jervolino, Pierangelo Sapegno, Rosa Russo Jervolino

Luoghi citati: Italia, Pinerolo, Roma