Baderna, la ballerina dei due mondi di Sergio Trombetta

Baderna, la ballerina dei due mondi La sua foto è nel camerino della Fracci, ma il mondo l'ha dimenticata: un libro la riscopre Baderna, la ballerina dei due mondi A Rio simbolo di trasgressione ■vIL 5 giugno 1849 il briI gantino Andrea Doria I salpava dal porto di GeI nova alla volta di Rio de * I Janeiro. Si lasciava alle spalle una città ferita, presidiata dai militari piemontesi che avevano soffocato nella repressione la decisione della città di proseguire, in un sussulto di irredentismo mazziniano, la guerra di liberazione nazionale contro gli austriaci. Non meno ferito, a bordo del brigantino, era il cuore di Manetta Baderna, «prima ballerina di rango francese», 21 anni di lì a un mese, stella della Scala di Milano. Una star di fronte alla quale, al Covent Garden di Londra, addirittura la regina Vittoria si era scatenata in un applauso così ostinato da costringere la giovane a concedere un bis. Nata a Castel San Giovanni nel Ducato di Parma, figlia di un chirurgo di idee liberali, cresciuta secondo i principi paterni, Marietta Baderna, nei fiammaggianti giorni del '48, si trovava a Trieste dove si era data anima e corpo alla rivolta.antiaustriaca. Dopo essersi rifugiata a Milano e di lì a Torino e poi a Genova, mentre sul ponte del brigantino vedeva la città allontanarsi, non sapeva che il Brasile sarebbe stata la terra dei suoi nuovi trionfi e della sua perdizione; il luogo dal quale non avrebbe, tranne un isolato episodio, fatto ritorno; dove sarebbe scomparsa nel nulla. Non sapeva che il suo nome (Baderna, ma anche Badernao) sarebbe diventato sinonimo, nel portoghese parlato in Brasile, di pubblico disordine, ma anche di ogni tipo di trasgressione di gruppo. E non avrebbe mai immaginato che 150 anni dopo un dagherrotipo in cui è ritratta giovanissima fra le allieve della Scala sarebbe stato ospite fisso nel camerino di Carla Fracci (conservato con feticistica premura) e la sua vita sarebbe diventata oggetto di una biografia. Si intitola Badernao, la ballerina dei due mondi il libro di Silverio Corvisieri appena pubblicato dall'editrice Odradek, con una introduzione della Fracci. Curioso soggetto, la vita di una ballerina, per un saggista come Corvisieri, con un passato di attivo impegno a sinistra, abituato a scrivere di storia e di politica. Un soggetto appassionante, però. Perché la vita di Marietta Baderna si segue come un film in technicolor dalle location esotiche, ma sostenuto da una solida ricostruzione storica. Il Brasile del 1849 è un paese sterminato indipendente da appena 25 anni retto dall'imperatore Pedro II di Braganza; Rio de Janeiro è una piccola capitale con poco più di 100 mila abitanti: ricca borghesia, popolo minuto, schiavi, giovani romantici e rivoluzionari, barbuti e emaciati, rigorosamente vestiti di nero come impone la moda dell'epoca. Di notte, nelle piazze che alle signore per bene non è concesso frequentare, gli schiavi neri si scatenano in danze sensuali di origine africana. Naturale che, oltre a trionfare immediatamente sulla scena di Rio, al Teatro di Sao Pedro de Alcantara, la Baderna, ballerina e rivoluzionaria, si inebriasse nottetempo al ritmo di quelle celebrazioni pagane, il «batuque», il «lundum». Tanto da imparare quei passi e quei gesti e portarli sulle scene del borghese Teatro Sao Pedro. Per lei erano esplosioni di gioia e libertà, ma le fecero guadagnare una fama equivoca e fondarono la tradizione popolare che avrebbe trasformato il suo nome in sinonimo di rivolgimento politico, di trasgressione. E come si conviene a una stella del palcoscenico, subito in città nasce un partito di sostenitori, i badernisti, che la oppongono, trionfante, alle stelline di turno che cercano di scalzarne il successo. Sono giorni magici che vedono la danzatrice passare di trionfo in trionfo, in un vortice di feste e inviti nei salotti più importanti. Ai successi seguono gli intrighi. La storia dei teatri e dello spettacolo di Rio è simile a quella della scena italiana dell'epoca, soltanto il clima e il pa¬ norama è diverso, tropicale: impresari arraffoni con amanti che impongono come prime donne, teatri che vanno a fuoco, tournée umilianti e defatiganti, in provincia, il balletto, soppiantato dalla lirica, che si trasforma in una forma di avanspettacolo con danzatrici grassocce e scosciate. In questa spirale, fra epidemie di febbri tropicali e amori devastanti, si avvita col passare degli anni il destino della Baderna. Le luci della ribalta si accendono un'ultima volta per l'étoìle italiana nel 1865. Dopo quello spettacolo, di cui danno conto i giornali di Rio, la ballerina scompare per sempre, senza lasciare tracce. Sergio Trombetta ::V;.:'vC::; Una ballerina Degas; a sinistRio de Janeirin una stampdi metà 80 Una ballerina di Degas; a sinistra Rio de Janeiro in una stampa di metà 800