Guareschi una vittima di successo di C. A.
Guareschi una vittima di successo Studiosi a confronto Guareschi una vittima di successo B MILANO EN.tre anniversari riaprono il caso Guareschi, scrittore popolarissimo (i suoi libri si continuano a vende¬ re solo da noi per decine di migliaia di copie l'anno), e insieme scrittore spesso ignorato o maltrattato dalla critica, soprattutto in passato. Le tre ricorrenze sono: 90 anni dalla nascita, 30 dalla morte, 50 dal primo libro con Don Camillo e Peppone. E in più ecco due edizioni Rizzoli: La favola di Natale nella Bur e Tutto don Camillo. Mondo piccolo in gran cofanetto. Il caso Guareschi è indagato in quella Milano che l'umorista e scrittore amò moltissimo e in cui trovò fama: si conclude oggi un convegno di due giorni organizzato dalla Regione Lombardia e dalla Fondazione Ugo Spirito. Ci sono i figlioli Carlotta e Alberto, dedicatisi interamente alla memoria del padre («Sono invidiosissimo di Guareschi - confessa Oreste del Buono -. Gli invidio i figli. Mi commuovono, gli voglio bene»). E ci sono storici e critici. Rossana Bossaglia studia il Guareschi disegnatore e scopre echi persino sironiani nella stagione del Bertoldo. Simonetta Bartolini se la prende con il critico Giulio Ferroni e lo scrittore Carlo Frutterò, che sull'Espresso hanno un po' ridimensionato Guareschi («Ferroni non ha capito niente, non ha mai letto Guareschi»), ed elogia la sua consapevolezza narrativa, il suo «neorealismo dei sentimenti e delle coscienze», quella sua umanità che supera gli odi fra gli italiani. Claudio Quarantotto denuncia «un clamoroso caso di conformismo di sinistra»: nessun regista italiano, neanche De Sica, accettò di portare sullo schermo i libri di Guareschi. Il produttore Rizzoli dovette rivolgersi a un regista francese, Julien Duvivier, e allo scrittore di fantascienza René Barjavel per avere uno sceneggiatore. Le cose ora vanno diversamente. «Penso a Baricco, Faeti, Serra, a quel galantuomo che è Del Buono ricorda Giovanni Lugaresi, presidente del Club dei Ventitré, i guareschiani doc -. Sono di sinistra, ma stimano il nostro Giovannino». [c. a.]
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