Chi era la donna dell'imperatore

Chi era la donna dell'imperatore Ebbe tre mogli e numerose concubine che gli diedero nove figli illegittimi Chi era la donna dell'imperatore Le ipotesi degli storici sullo scheletro nella tomba di Federico II -7=] PALERMO i\ CONOSCIUTA eppure cem lebre, senza nome e inda1 ] gata più di qualsiasi scomfJ\parso. E' ben strana la sorte di questo terzo cadavere compostò nella tomba di Federico II e Pietro d'Aragona nella Cattedrale di Palermo. Donna del mistero? E davvero è una donna? Adesso si parla di Dna, di esami sofisticati che ci diranno, forse definitivamente, il sesso. Non chi era e perché era finita lì. Quella è sfida di storici. La presenza di una donna nel sarcofago non è una novità. Già una ricognizione del 1781 sparò dùbbi subito messi a tacere. Si decise che si trattava della salma del Duca d'Atene. Ma ora ingegneri e dnmici, in tempi di studi più che di freni, offrono il boccone ghiotto: il terzo corpo è di una donna, forse giovane, i laboratori faticheranno a dirci di più perché a forza di stare insieme quei corpi, nei secoli, si sono disfatti e scambiati cellule. Ma i testi raccontano di un Federico che, mentre le tre. mogli sfornano eredi legittimi, se la spassa con le concubine: nove figli legittimi (cinque femmine e quattro maschi) e poi, in dono e per saluto, buoni matrimoni per le disponibili fanciulle. Rosario La Duca, ingegnere che si è regalato alla ricerca storica su basi tecniche, non soltanto è certo che si tratti di donna, ma aggiunge: «Certo che io ho una mia idea, ma è prematura, io sono uno storico di ritorno. Le analisi non ci oliranno soltanto se era donna, ma anche se era giovane 0 vecchia. Staremo a vedere». Indaga e tace. Si muove in senso inverso il professor Marcello Ganci, direttore dell'Istituto Siciliano di Storia Patria: «Ha senso disturbare il sonno eterno per una ricerca che è più curiosità che testimonianza? Che cosa cambia se si tratta di una donna? E che cosa può dare un esame del Duemila, come il Dna, su un corpo che ha novecento anni?». Però resta il fatto che quello strano «triangolo» lugubre e antico suscita curiosità storiche, legate non soltanto ai personaggi, ma anche all'epoca. Se davvero di donna si tratta, come è stata possibile una tumulazione collettiva di quel genere? Come è stata accolta e vissuta? Giuseppe Sergi, docente di Storia Medievale, non avanza ipotesi sulla possibile fanciulla, però spiega: «Se di donna si tratta, non è nemmeno detto che fosse lì per desiderio suo. Ed è tutto da vedere: a chi è collegata la sua presenza? A Federico II 0 a Pietro d'Aragona? Propenderei per il primo». 0 l'nnperatore potrebbe essere il terzo incomodo? «Se ne erano già occupati nel 700, ma allora "non stava bene dirle" certe cose e tutto cadde lì. Fu soprattutto il blocco di un'indagine che oggi riparte con dati interessanti». Un'amante di uno dei due, allora? «Di sicuro c'è la risposta a un desiderio di vicinanza». Desiderio che logica vorrebbe essere espresso dal potente: la voglio con me. Però lancia una sfida lo storico e romanziere Alessandro Barbero: «Qualche secolo prima si facevano seppellire con schiave e cavalli. Ma qui siamo già in piena pressione religiosa. E allora uno può chiedersi: e se si fosse infilata lei in quel "letto"?». Cupa ma affascinante ipotesi, di una cara persona già sepolta da tempo e che viene trasferita, in silenzio, alla morte del Grande. Marco Neìrottì «Le analisi potranno dirci anche se era giovane o vecchia»

Persone citate: Alessandro Barbero, Cupa, Federico Ii, Giuseppe Sergi, Marcello Ganci, Pietro D'aragona, Rosario La Duca

Luoghi citati: Atene, Palermo