Borse in ritirata generale

Borse in ritirata generale Chiusura di settimana pesante sui mercati europei e asiatici condizionati da Wall Street Borse in ritirata generale Piazza Affari limita le perdite all'1,41% MILANO. Era scritto. Dopo il brutto scivolone di giovedì notte a Wall Street e l'immediato riflesso (negativo) sulle Borse asiatiche, Hong Kong (-3,23% e Tokyo (-2,71%), nessuno si aspettava chissà quale colpo di reni dalle Borse europee. A dicembre poi, mese tradizionalmente di piccolo cabotaggio, destinato alle sistemazioni di qualche posizione, a operazioni di trading, mese nel quale gli investitori preferiscono tenersi liquidi, un dicembre per di più tutto particolare visto che coincide, quest'anno, con il prossimo debutto dell'Euro, debutto delicato se è vero che qualche operatore italiano ha addirittura deciso di smobilizzare tutto e attendere, per reinvestire, il dopo feste, la Befana. Fatto sta che, tra i cali di Wall Street che, ieri, dopo una pessima partenza si è un po' ripresa migliorando (a Borse europee, ahimè, già chiuse) e poi peggiorando di nuovo anche se non toccando mai i minimi del giorno prima, la debolezza del dollaro che riflette le paure (non diffusissime ma insomma) di un impeachment di Bill Clinton, e lo sci- volone di Hong Kong e Tokyo (dove il mercato non ha gradito i provvedimenti finanziari del governo), fin dalla prima mattina il segno meno ha condizionato le Borse europee. Aperture tutte in calo, Piazza Affari (1,90%) compresa. E andamento lento nell'attesa del via di Wall Street, un via - come detto - negativo che a un certo punto sembrava pronto a concedere il bis (negativo) del giorno prima condizionando inevitabilmente i mercati europei, Londra (2,09%), Francoforte (-2,31%), Parigi (-1,37%), e per fortuna che quando il peggio sembrava ripetersi, una mezz'oretta prima delle cinque, Wall Street ha cominciato a risalire (anche se poi ha chiuso a -0,22%) dando quel tanto di fiato che basta, per esempio, a riportare Piazza Affari dal -2,51% delle quattro al -1,41% della chiusura. Giornata nervosa, comunque. In Asia, dove l'uscita dal tunnel della crisi, intravvista più volte, sembra comunque stentare. Al di là dell'Atlantico, dove l'andamento del dollaro riflette altre incertezze: l'economia va bene, qualcuno si aspetta addirittura un ritocco in basso dei tassi prima di Natale da parte della Fed, ma il caso Clinton, pur essendosi in parte sgonfiato resta comunque aperto. E al di qua dell'Atlantico, nella vecchia Europa, dove pesano le previsioni di cali della crescita dei Pil del '99 per effetto della crisi asiatica. Ogni mercato, poi, ha le sue croci e delizie. A Francoforte è la Lufthansa a sprofondare (-6%). A Parigi è attesa (e parziale rialzo) attorno al Crédit commer¬ ciale de France che voci (ieri smentite da Torino) vogliono vicino (per un 20-25%) al Sanpaolo e che altre voci dicono fortemente voluto dall'olandese Ing disposta, per averlo, persino a lanciare un'Opa. A Milano, con oltre 3mila miliardi di scambi, altra giornata di gloria per Olivetti (+1,05%) che, a Borsa chiusa, ha poi comunicato l'Opa da 2.400 miliardi (insieme a Mannesmann) sull'americana Ccil. Ma bene un po' tutti i titoli cosidetti difensivi, le Utilities: Italgas (+1,46%), l'Edison ( + 0,52%), la milanese Aem ( + 2,49%). E, ahimè, debutto poco fortunata per l'ultima matricola di Piazza Affari, la Cremonini, scesa del 3,43% rispetto al prezzo di collocamento dopo la prima sospensione per eccesso di ribasso. [a. z.] Un momento degli scambi in Borsa Su tutti i mercati quella di ieri è stata una giornata diffìcile

Persone citate: Bill Clinton, Clinton, Cremonini