Nascono gli Uffizi del 2000

Nascono gli Uffizi del 2000 Spesi 24 miliardi, ne occorrono altri 40 per completare il progetto e triplicare gli spazi Nascono gli Uffizi del 2000 7/16 inaugurata la prima parte dei lavori ROMA. I visitatori nel '50 erano centomila. Nel '98 sono stati un milione e mezzo. Scoppiavano le code, si protraevano le attese, opere preziose erano inaccessibili o si trovavano ammassate in maniera disperante. Ai disagi si aggiungeva il rammarico di non poter aggiornare la struttura e l'assetto museale della prestigiosa struttura fiorentina. Quei disagi e quel rammarico sono superati. Walter Veltroni lo aveva promesso e in due anni - grazie all'impulso da lui dato a tutta la progettazione - il 16 dicembre, giusto nella data che lui aveva annunciato, nasce la prima «trancile» dei Grandi Uffizi. 11 museo (il più visitato della città toscana, che di luoghi espositivi ne ha 60 di cui solo il 10% è frequentato) cambia, preparandosi al'appuntamento del Duemila quando i vecchi spazi espositivi saranno triplicati (passando da 10 a 30 mila metri quadrati) e si realizzerà com- ]i]«rainn«i pletamente il Éillllill progetto di ampliamento auspicato già nel '48. «L'Italia usciva con le ossa rotte dalla guerra. Direttore generale dei Beni culturali era Ranuccio Bianchi Bandinelli, sottosegretario Carlo Ludovico Ragghianti che aveva appena dismesso la giacca in cuoio nero alla Malraux e la pistola da comandante militare del Cnl - racconta Antonio Paolucci, Soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Firenze, già ministro per i Beni Culturali -. La risistemazione dell'edificio del Vasari, che era nato così grande perche doveva ospitare le Magistrature e gli Uffici del Granducato di Toscana, veniva sentita come urgente e necessaria. C'erano state nel '44 le mine tedesche a danneggiare il complesso. Sarebbero venute poi l'alluvione del '66 e le bombe mafiose del '93. Quel sogno del '48 però non è mai morto. Quando nell'87 l'Archivio di Sato che occupava gli spazi lasciati liberi dalle antiche Magistrature se ne ò andato in un'altra sede, il riordino delle collezioni e la riorganizzazione funzionale di tutto il complesso ha preso nuovo impulso». Si sono spesi 24 miliardi (provenienti da fondi Fio, da altri stanziamenti dello Stato, da una «tumultuosa quanto efficace sinergia» fra pubblico e privato come sottolinea Paolucci). Ne occorreranno altri 40 per ultimare il progetto: collegamenti fra il corpo centrale e ali ancora staccate (come quella che dal 16 esporrà la collezione Contini Bonaccossi), costruzione della nuova uscita su Impianti in un ammaestosolenne moderni mbiente so e di bellezza piazza Castellani (per cui è stato indetto un concorso internazionale, e il vincitore sarà scelto il mese prossimo: «Un intervento importantissimo nella città, dove l'edilizia del '900 ha lasciato pochissime tracce» osserva Mario' Lolli Ghetti, il Soprintendente ai Beni Ambientali e Architettonici di Firenze, un po' il padrone di casa degli Uffizi), la risistemazione del Corridoio vasariano, via aerea che attraversa la città dagli Uffizi a Pitti sopra il fiume e sopra il Ponte Vecchio, che fa dire a Lolli Ghetti: «E' la vista più bella della città, a dimostrazione che i Medici erano collezionisti di vedute vere e non solo di quadri». Nel ministero per i Beni Culturali si presenta l'avvenimento. C'è emozione e aria di festa. Quanti hanno portato avanti il progetto descrivono l'unicità del sito fin dalle sale dell'accoglienza: sono modernissime le strutture per la consul^j^^ tazione informa- ■llil tica e il museo virtuale, la bigbetteria, l'acquisto degli oggetti ricordo, eccetera, mentre l'ambiente - caso unico al mondo è maestoso e di solenne bellezza (come le celebri porte, capolavori dell'ebanisteria fiorentina del Cinquecento). Le meraviglie e le novità sono tante. Hanno fatto il loro ingresso negli Uffizi, in ambienti trecenteschi, 144 pezzi della collezione Contini Bonaccossi: una sequela di capolavori assoluti, da Cimabue a Andrea del Castagno, Bernini, Sassetta. E' stata sistemata la Biblioteca negli spazi un tempo occupati dal Teatro, poi dalla Libreria Palatina, quindii dall'Archivio di Stato: negli alti scaffali di noce antico, dietro le preziose grate settecentesche in ferro battuto e dorato, fra gli affreschi monocromi recuperati dal restauro, adesso hanno preso posto i sessantamila volumi di storia dell'arte e i rari manoscritti che sono il vanto di questo polo librario d'Italia. Si parla di restauri, di un sistema museale su cui ancora la commissione ministeriale sta discutendo. La gioia per i risultati raggiunti dà slancio al progetto finale. Giovanna Melandri, cui il precedente ministro ha consegnato il nastro da tagliare all'inaugurazione, sottolinea gli «eventi integrati che accompagnano l'appuntamento: una città che si apre per tre giorni al cinema, la musica, il teatro, i giardini, le ville, le mostre, le visite gratuite ai musei della città». Liliana Madeo ]i]«rainn«i Éillllill Impianti moderni in un ambiente maestoso e di solenne bellezza ^j^^ ■llil A sinistra l'ingresso degli Uffizi a Firenze uno dei musei più importanti del mondo In alto la Cappella degli Scrovegni a Padova con gli affreschi di Giotto