Nei Territori è guerra di Aldo Baquis

Nei Territori è guerra Il Presidente Usa arriva stanotte per una visita ad alto rischio Nei Territori è guerra Uccisi negli scontri altri 2 palestinesi TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Nuova fiammata di violenze nei Territori ventiquattro ore prima dell'inizio della missione mediorientale con cui Bill Clinton cerca di puntellare e rilanciare gli accordi israelo-palestinesi raggiunti ad ottobre alla Wye Plantation. Due adolescenti sono stati mortalmente colpiti ieri in Cisgiordania dal fuoco di proiettili sparati da rnilitari israeliani e altri 50 dimostranti sono stati feriti o intossicati dai gas lacrimogeni quando centinaia di palestinesi che reclamavano la scarcerazione di massa dei loro detenuti politici sono usciti dalla città autonoma palestinese di Qalqilya e - secondo fonti militari israeliane hanno preso a marciare minacciosamente verso la vicina città israeliana di Kfar Saba. Il fuoco di cecchini dell'esercito ha colpito alla testa Kamal Adwan, 16 anni, e subito dopo Mohammed Saliman, un infermiere accorso per prestare le prime cure. E' salito così a quattro il numero complessivo dei palestinesi uccisi questa settimana dal fuoco di militari e civili israeliani nel corso di manifestazioni indette per reclamare la scarcerazione dei "politici". I feriti sono stati oltre 250. La protesta si sviluppa anche dietro le sbarre dove da giorni i detenuti palestinesi osservano uno sciopero della fame. Ieri centinaia di reclusi nel penitenziario di Megiddo hanno cercato di sopraffare le guardie carcerarie e la insurrezione - di breve durata - è stata repressa con la forza. Ieri Benyamin Netanyahu ha accusato l'Autorità palestinese di fomentare questi disordini e di aver rilasciato di recente alcuni «terroristi» ricercati da Israele. Sulla questione dei detenuti politici - ha chiarito - non farà compromessi: quanti fra di loro hanno versato il sangue di israeliani o di loro connazionali sospettati di collaborazionismo non potranno riguadagnare la libertà. All'indomani degli accordi di Wye Plantation Israele ha rilasciato un primo scaglione di 250 detenuti, in gran parte delinquenti comuni. Netanyahu - che fra due settimane dovrà affrontare in parlamento un delicatissimo voto di sfiducia ha confermato ai suoi sostenitori di destra che sulla questione della Carta nazionale palestinese non accetterà niente di meno che un voto del Consiglio nazionale palestinese che ne abroghi i paragrafi antiisraeliani. «La riunione del Consiglio centrale dell'Olp (che ha confermato giovedì la loro abrogazione) dimostra soltanto che la nostra tenacia paga» ha detto il premier alla Tv di stato. «Ma quella riunione è solo un primo passo, non basta». Il vicepremier Moshe Katzav ha spiegato che per Israele la abrogazione di quei paragrafi da parte del Cnp è una specie di "polizza di sicurezza": «Vogliamo impedire - ha spiegato che in futuro un qualsiasi leader palestinese possa argomentare che, da un punto di vista formale, non furono mai realmente abrogati». Ma dopo il voto del Consiglio centrale, Arafat ha definitivamente archiviato la questione. «Nessuno può intromettersi nelle nostre questioni interne» ha esclamato. In questo clima esaperato Clinton raggiungerà stanotte una Gerusalemme blindata e in stato di assedio, presidiata da migliaia di agenti che temono non solo attentati antiisraeliani ma anche una aggressione al presidente degli Stati Uniti. Nemmeno a Betlemme - dove accenderà le candele natalizie - Clinton potrà godersi un momento di relax. Sulla sua persona veglieranno migliaia di agenti palestinesi, in stato di massima allerta dato che il presidente è "persona non grata" per gli integralisti islamici. Aldo Baquis Un'anziana donna palestinese passa davanti ad una postazione dei militari israeliani ieri a Betlemme

Persone citate: Arafat, Benyamin Netanyahu, Bill Clinton, Clinton, Kamal Adwan, Mohammed Saliman, Moshe Katzav, Netanyahu

Luoghi citati: Betlemme, Cisgiordania, Gerusalemme, Israele, Stati Uniti, Tel Aviv