Premi letterari, un voto all'astinenza di Alberto Sinigaglia

Premi letterari, un voto all'astinenza Basta trofei concessi per errore o risarcimento: regaliamoci un '99 senza gare dei romanzieri Premi letterari, un voto all'astinenza REGALIAMOCI, per favore, un anno senza premi letterari. Un 1999 di tregua, di disintossicazione e di progetto. Per riprendere meglio nel Duemila: festeggeremo il Giubileo anche con un anno santo delle patrie lettere. Ma intanto, subito, diamo dodici mesi di riposo ai giudici professionisti, alle giurie popolari, agli uffici stampa, agli agenti e subagenti letterari, agli oltranzisti delle mondanità librarie, alle esauste pietre di Ninfei, Castelli e Palazzi Ducali. Soprattutto diamo agli scrittori il tempo di rileggere prima di consegnare. Già qualche Grande Deluso propose di abolire o di sospendere le gare dei romanzieri: nella svolta di secolo e di millennio facciamolo davvero. Pazienza se non staranno al gioco i piccoli premi dal Piemonte al Friuli, dalla Toscana alla Sicilia: quelli di famiglia o di marca o delle due cose insieme, dove appunto in famiglia si deci¬ de, talvolta con pregevoli intellettuali consiglieri, ma senza tante storie, puntando su nomi sicuri, senza inventarsi scoperte, senza smanie di novità. E comunque scegliendo senza accampare alibi, senza trucchi. L'importante è che si fermino i premi vestiti o mascherati di verità, d'irreprensibilità, di moralità, quelli dalle gallonate giurie di letterati e dalle immense giurie popolari. Non offendetevi superstiti gentiluomini delle lettere costretti a leggere di tutto e di più, ma pu- re accanto a voi c'è qualcuno che vota un libro perché deve votarlo: per omaggio a un amico, per ubbidienza a un editore, per scambio con un recensore; o per risarcire un autore trombato l'altra-volta-che-avevaproprio-un-buon-libro. Non offendetevi «amici» del premione, non è colpa vostra se impacchettano e spostano i vostri voti sul concorrente peggiore. Non offendetevi «giurati popolari» se si dice che non siete quasi mai segreti in un Paese dove neanche i servizi segreti sanno mantenere i propri. Per un anno, un anno soltanto, basta premi concessi per errore o per risarcimento, o perché quell'autore ha assicurato la presenza e magari è un televolto, richiama folle e assicura notizie. Silenzio. Poi ricominciamo. Si fanno riposare anche la terra e il mare perché diano frutti migliori e più abbondanti. Proviamo, chissà. Alberto Sinigaglia

Persone citate: Castelli, Palazzi Ducali

Luoghi citati: Friuli, Piemonte, Sicilia, Toscana