CLINTON VOLA IN PALESTINA di Carlo Rossella

CLINTON VOLA IN PALESTINA NELLE ORE DM 'IMPEACHMENT CLINTON VOLA IN PALESTINA IL presidente degli Stati Uniti, come dicono alla Casa Bianca, deve gestire gli affari del mondo e non occuparsi solo di cose domestiche. E quindi Bill Clinton, nonostante il voto sull'impeachment alla commissione Giustizia della Camera dei Rappresentanti, partirà oggi per Israele e per i territori palestinesi di Gaza e di Cisgiordania. L'ultimo Presidente democratico a visitare ufficialmente Israele fu Jimmy Carter nel 1979, anno successivo agli accordi di Camp David. Allora Carter strinse solo la mano del primo ministro israeliano Menachem Begin. Clinton, oltre alla mano dura di Benjamin Netanyahu stringerà anche quella un po' tremula (per il morbo di Parkinson) di Yasser Arafat. Fino al 13 settembre 1993, data dello storico vertice alla Casa Bianca con Clinton e Ytzhak Rabin Arafat, capo di Al Fatali e presidente dell'Olp era sulla lista nera dei terroristi internazionali. Oggi, pur non essendo un Capo di Stato, ma solo il Presidente di una entità autonoma, sarà trattato da Clinton e dal piotocollo della Casa Bianca come un vero e proprio Presidente. Per gli americani lo Stato palestinese in pratica c'è già e la visita del Presidente è un riconoscimento de facto. E lo sarebbe stato ancora di più se l'Air Force One fosse atterrato all'aeroporto di Gaza. A causa delle forti pressioni israeliane Clinton giungerà in territorio palestinese via elicottero da Tel Aviv. Da quel momento in poi la visita avrà però tutti i connotati di un viaggio di Stato. E' una investitura indispensabile per Arafat, deciso a proclamare unilateralmente, il quattro maggio 1999, l'indipendenza della Palestina. Gli specialisti del dipartimento di Stato hanno diviso l'itinerario di Clinton in parti uguali: un giorno con gli israeliani, uno Carlo Rossella CONTINUA A PAG. 2 SETTIMA COLONNA

Luoghi citati: Cisgiordania, Gaza, Israele, Palestina, Stati Uniti, Tel Aviv