Fiat e Olivetti in evidenza di A. Z.

Fiat e Olivetti in evidenza Fiat e Olivetti in evidenza COLPA, ancora una volta, di Wall Street che scende e azzera ogni speranza di recupero delle Borse europee. Finisce in ribasso l'Europa: -0,29% Milano, -0,68% Parigi, 1,69% Zurigo, -0,55% Francoforte e - 0,15% Londra che non ha goduto dove nemmeno del taglio di mezzo punto (al 6,25%) del tasso d'intervento deciso dalla Banca d'Inghilterra. Più che i tassi, insomma, potè Wall Street con i suoi stop per eccesso di ribasso. E pensare che, ieri mattina, Banca d'Inghilterra a parte, anche il calo al 3% dei pronti contro termine italiani, mossa che di fatto mette l'Italia al pati con la media del resto d'Europa anche se formalmente manca (questioni di giorni, pare) il taglio del tasso di sconto, aveva fatto ben sperare in Piazza Affari. Tanto più quando, a metà mattina, è arrivata la notizia dell'esito dell'ultima asta dei Bot che ha visto i rendimenti lordi dei titoli scendere al 3,16% (nel caso degli annuali) e al 3,18% per i trimestrali. Tassi lordi, attenzione, perchè se si fanno due conti sui rendimenti netti (in media il 2,32%) e se a questi rendimenti si sottrae un 1,5% d'inflazione, si scopre che il guadagno possibile con i vecchi Bot ammonta a uno 0,8% massimo, una soglia che rende a dir poco vantaggioso un buon titolo quotato in Borsa. Confronti che non possono non far piacere, sulla carta, agli uomini di Piazza Affari. Eppure, nonostante queste buone notizie, è bastata la nuova apertura in ribasso di Wall Street a vanificare ogni tentativo di recupero, a Milano come a Parigi, a Londra come a Zurigo dove, detto per inciso, il calo dell'indice Swiss è stato più ampio che altrove anche a causa della mancata fusione tra il colosso farmaceutico Ciba e Clariant. In Piazza Affari, alla fin fine, giornata modesta, scambi contenuti (meno di 2700 miliar¬ di), molto trading, il Mibtel prima su (fino a un massimo dell' 1 %) poi inevitabilmente giù fino alla chiusura a meno 0,29%, e poco altro. Unica vera sorpresa l'Olivetti finito in rialzo dell'1,94% con scambi record, qualcosa come 52 milioni di titoli trattati, un po' meno del doppio del giorno prima. Sul perché di tanto interesse per Obvetti in Piazza Affari circolano spiegazioni varie. Tanto per cominciare, ci sono i target price fissati da operatori importanti come Paribas (5400 lire) e Dmg (5336 lire) abbondantemente sopra la quotazione del titolo che ieri era a 4666 hre, e questi target price, spiegano, sono stati fissati sulla base delle aspettative sui risultati (immaginati ottimi) delle controllate Omnitel e Infostrada, le due telefoniche che potrebbero godere tra l'altro della campagna regali (e abbonamenti) di Natale. Positiva la seduta anche per il titolo Fiat che ha chiuso a 5.209 lire in rialzo dello 0,62% sull'attesa di novità possibili dall'incontro prenatalizio di ieri pomeriggio tra il presidente Paolo Fresco e i manager del gruppo, novità in parte confermate dal varo da parte del consiglio d'amministrazione di un aumento di capitale destinato a stock option. E sulla scia di Fiat, buone le performance anche di ffi (+2,33%) e Ifil (+0,64%). In rialzo anche Fondiaria (+1,24%) e Ras (+2,13%) spinte dall'accordo con Unicredit (+0,86%) sui fondi pensione mentre la revisione al ribasso delle valutazioni da parte di Morgan Stanley ha spinto al ribasso Alleanza (-3,25%) e Ina (-2,18%). In rialzo Eni (+0,12%), Comit (+0,14%) e Bancaroma (+0,15%), in calo Sanpaolo (-2,41%). Su Telecom (+0,86%), giù Tim (-0,59%). Bene Impregilo (+2,82%) dopo l'annuncio della commessa da 185 miliardi in Arabia e Rinascente (+2,78%) per le buone previsioni di crescita annunciate, [a. z.]

Persone citate: Morgan Stanley, Paolo Fresco