«L'agricolturaproduce occupazione Pericoloso trasferire i fondi dell'Ue»

«L'agricolturaproduce occupazione Pericoloso trasferire i fondi dell'Ue» LETTERA APERTA «L'agricolturaproduce occupazione Pericoloso trasferire i fondi dell'Ue» Riceviamo dal Presidente della Confagricoltura, Augusto Bocchini, questa lettera aperta al presidente del Consiglio Massimo DAIema che volentieri pubblichiamo Signor Presidente del Consiglio, nel corso del Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell'Unione Europea che si apre oggi, a Vienna, saranno affrontate alcune questioni che sono di grande rilevanza per le prospettive dell'agricoltura nei quindici Stati membri. Il Consiglio Europeo valuterà la possibilità di stabilizzare sui livelli attuali il bilancio dell'Unione Europea e la spesa destinata alla gestione dei mercati agricoli. Essa rappresenta lo 0,5% del prodotto interno lordo comunitario. Non è molto per l'unica politica che è veramente comune da oltre trentanni, e per un settore che dà lavoro a 7 milioni di persone negli Stati membri. Vale a dire il 5% dell'occupazione complessiva. In Italia la percentuale e anche superiore. Di quanto dovrebbe essere tagliato il bilancio agricolo, per sostenere una ripresa economica così intensa da creare nuovi posti di lavoro, in un contesto economico mondiale contrassegnato da una grande fragilità? Non sono gli stanziamenti agricoli ad impedire un maggior impegno per Io sviluppo ed il lavoro, bensì la mancanza di una strategia condivisa e le diversità esistenti in materia di flessibilità e costo del lavoro. Dalla primavera scorsa, la Commissione, i Gov-rni e le Organizzazioni degli agricoltori stanno discutendo su un progetto di riforma della politica agricola comune che dovrebbe tendere a far crescere la competitivita dei prodotti comunitari sui mercati mondiali ed a preparare, in modo sostenibile, la ripresa dei negoziati multilaterali e l'ampliamento verso Est dell'Unione Europea. La stahilizzazione, o addirittura la riduzione, della spesa non permetterebbe di varare il progetto di riforma della Pac. Non solo: in un quadro finanziario bloccato diventerebbe praticamente impossibile conseguire un sufficiente riequilibrio della spesa agricola a favore dell'Italia. La limitatezza delle assegnazioni ai prodotti ortofrutticoli e le sperequazioni subite nel comparto zootecnico costituiscono esempi vistosi delle condizioni di disparità a svantaggio del nostro Paese che vanno rimosse. L'intenzione del Governo è di tralasciare questa esigenza di riequilibrio? La spesa agricola non può essere considerata alla stregua di un mero trasferimento di risorse, da rivedere alla luce delle esigenze mutate e delle nuove priorità della società e dell'economia. Come se l'attività del nostro settore fosse ininfluente sulla formazione del reddito nazionale e sulla qualità della vita della collettività. L'agricoltura non è tutta assistenza e protezionismo. Il bilancio agricolo comunitario è l'espressione di una politica per un settore aconomico che è all'avanguardia nel mondo, che è essenziale per la vitalità dello spazio rurale, pari all'80% del territorio comunitario e dove vive il 20% della popolazione dell'Unione Europea. Da parte nostra, intendiamo esaltare il ruolo fondamentale dell'agricoltura per la salvaguardia dell'ambiente, la gestione del territorio e la difesa dei consumatori. E per consolidare e rafforzare i risultati già raggiunti, è indispensabile creare un clima economico favorevole alla crescita dell'impresa agricola, a partire dal Mezzogiorno. Gli Stati membri debbono assicurare la messa a disposizione di risorse adeguate per lo sviluppo e l'approfondimento delle politiche comuni. Augusto Bocchini Il presidente della Confagricoltura Augusto Bocchini

Persone citate: Augusto Bocchini

Luoghi citati: Italia, Vienna