«Ispezioni sì, ma col mandato»

«Ispezioni sì, ma col mandato» «Ispezioni sì, ma col mandato» Il Fisco: non miriamo ai pensionati ROMA. «I pensionati non sono nel nostro mirino», gli obiettivi della circolare inserita nel nuovo vademecum del finanziere «sono i finti poveri, i falsi pensionati, quelli che hanno notevoli disponibilità finanziarie e patrimoniali ma non le dichiarano al fisco». E ancora: «Per accedere alle abitazioni occorrerà sempre l'autorizzazione giudiziaria». Le Fiamme Gialle rassicurano così lavoratori dipendenti e pensionati. A far chiarezza sui controlli che per combattere l'evasione fiscale dal '99 riguarderanno anche le persone «fisiche» oltre che quelle «giuridiche» è il capo di stato maggiore Giovanni Mariella. «Interverremo - afferma il generale - soltanto qualora riscontrassimo divergenze tra il tenore di vita condotto e la dichiarazione di reddito del contribuente. Nella nostra attività operativa ci siamo imbattuti in pensionati proprietari di 300 appartamenti». Le indagini quindi cercheranno di far emergere gli affitti clandestini, il lavoro nero, le proprietà di beni - come auto di grossa cilindrata e barche di lusso che non figurano nei 740. La polizia tributaria non busserà a caso ma - come ieri aveva specificato «La Stampa» - andrà a caccia solo dei finti poveri e investigherà sulle proprietà e sui conti bancari solo dopo il permesso del magistrato. «Noi - ribadisce l'ufficiale - abbiamo illustrato nella circolare quelle che sono le nostre nuove metodologie ma non abbiamo assolutamente modificato la normativa vigente». Ma sulle cosiddette verifiche «porta a porta» - che dunque non riguarderanno i cittadini in regola con il fisco - forse sarà necessario il parere del Garante della privacy. Lo fa capire lo stesso Rodotà. E se Pierferdinando Casini (Ccd) boccia il provvedimento, anche il presidente della Commissione bilancio della Camera Bruno Solaroli (Ds) precisa: «E' una questione che va attentamente studiata. Vi ricordo che dopo aver ascoltato l'Autorità per la privacy nel collegato alla Finanziaria abbiamo stralciato una norma che riguardava il collegamento tra i vari dati in possesso delle pubbliche amministrazioni». Solaroli spiega così la raccomandazione a non colpire la vita privata dei cittadini: «Questa è una misura che si muove su un confine molto delicato tra la tutela della riservatezza e l'esigenza di verificare il livello di vita ai fini di una nobile causa, combattere l'evasione fiscale». Il generale della Guardia di Finanza Mariella comunque replica con decisione: «Non ci saranno problemi». E infine chiarisce i tempi delle verifiche delle aziende: «Per quelle che hanno un giro d'affari superiore a 50 miliardi ipotizziamo che il massimo possa essere cento giorni, mentre di trenta giorni sarà il periodo medio destinato a tutti gli altri contribuenti». Il nuovo manuale sulle attività della Guardia di Finanza prevede 50.000 controlli: 400 sulle grandi società, 9000 sulle aziende sotto i 50 miliardi, 35.000 su «singoli episodi», 1500 verifiche congiunte con l'Inps e 2000 sull'Iva comunitaria. Giovanni Lamberti

Persone citate: Bruno Solaroli, Giovanni Lamberti, Giovanni Mariella, Pierferdinando Casini, Rodotà, Solaroli

Luoghi citati: Roma