Titoli di Stato solo per professionisti di U. B.

Titoli di Stato solo per professionisti Titoli di Stato solo per professionisti Rendono poco, i risparmiatori in fuga verso i Fondi MILANO. E' un esercito dimezzato, ma pur sempre numeroso a milioni. I suoi ranghi sono composti dalle legioni dei «Bot people», gli affezionati dei titoli di Stato. E' un'armata di nostalgici, che ancora rimpiangono i rendimenti a due cifre, e sotto sotto convinti che prima o poi i Bot risaliranno, alla faccia delle previsioni degli esperti. Ma, una volta tanto, gli esper¬ ti hanno avuto ragione. E i sottoscrittori dei Bot si ritrovano oggi con un rendimento, al netto delle commissioni, del 2,3%, un punto in meno dell'ultima asta. E non è difficile prevedere che la prossima volta, ad un passo dalla nascita dell'Euro e a nuovi tagli dei tassi, andrà ancora peggio. Vale ancora la pena, si chiederanno molti «irri¬ ducibili», di puntare sui Bot? «I Bot people - risponde Tonino Civita, vicepresidente dell'Arie, l'associazione dei tesorieri - dovranno andare alla ricerca di altri strumenti di investimento, come i fondi o le altre formule del risparmio gestito. L'ultima asta Bot può rappresentare una data limite, in questo senso». Nel prossimo futuro, insomma, potrebbe accentuarsi la tendenza che ormai dura da un anno e più: uno spostamento formidabile dei patrimoni delle famiglie dai conti correnti e dai dossier amministrati, verso il risparmio gestito. Bot e Btp, posseduti finora direttamente dalle famiglie, saranno sempre più, come avviene all'estero, merce a disposizione dei professionisti, di banche e gestori dei fondi capaci di lucrare fino al- l'ultimo centesimo le fluttuazioni, anche rapidissime, dei mercati monetari. Ma quali fondi? Guai a farsi impressionare dai risultati precedenti. E' vero che i fondi monetari, prevalentemente investiti in Bot o strumenti analoghi (e altrettanto sicuri), vantano dall'inizio dell'anno performances decisamente superiori ai rendimenti offerti da Ciampi, in un paio di casi oltre il 4,5%. Ma è altrettanto vero che questi rendimenti riflettono il portafoglio accumulato in passato. Il rendimento dei fondi monetari è destinato a scendere in futuro, a mano a mano che andranno in scadenza le emissioni, proprio come i Bot. Con gli attuali tassi di rendimento, però, può risultare conveniente il fondo monetario (in particolare quelli della categoria «no load», cioè senza commissioni di ingresso) rispetto al Bot: si può avere la stessa sicurezza senza l'onere (commissioni, rischio di errori e dimenticanze) di rinnovare i titoli in portafoglio. Per chi cerca interessi più elevati, in linea con il passato, meglio battere altre piste, senza dimenticare che il maggior «premio» (eventuale) comporterà un maggior rischio. E' inutile cercare un'alternativa al Bot o al Cct che coniughi alti rendimenti con una sicurezza quasi assoluta. I bei tempi (si fa per dire) con un Tesoro strangolato dai debiti e pronto a pagare qualsiasi prezzo, sono proprio finiti. Ed è bene che il «Bot people» lasci le nostalgie in soffitta. La cosa più importante da non fare, infatti, è cercare nei Paesi emergenti, disposti a pagare alti interessi, un'alternativa al Bot. Le emissioni esotiche, spesso, incorporano un alto rischio e, quasi sempre, problemi di liquidità. In caso di turbolenze sui mercati finanziari, si corre quindi il pericolo di vendere a prezzi sacrificati e dopo una lunga anticamera. Meglio, per chi vuole rischiare, affidarsi agli esperti: i fondi di investimento specializzati (italiani o, meglio, alle numerose iniziative delle grandi banche internazionali) e non puntare più del 10% del patrimonio in questi settori. Chi cerca alternative più redditizie, spesso viene attratto dalle varie emissioni indicizzate o variamente strutturate oggi in circolazione. Anche qui, il rischio è di farsi attrarre dal rendimento immediato (più elevato) salvo ritrovarsi, se non si uscirà nel momento giusto, a scontare interessi e prezzi ben inferiori nella seconda e più lunga parte della vita dell'emissione. Meglio, per i non esperti, affidarsi a un mix di fondi obbligazionari, in parte area Euro, in parte dollaro. E, almeno per i più giovani (o comunque sotto i 50 anni) una fetta di Borsa, meglio se tramite i fondi, ci vuole anche nel portafoglio dei «Bot fans»... [U. b.]

Persone citate: Ciampi, Tonino Civita

Luoghi citati: Milano