L'Italia dei Bot è già in Europa

L'Italia dei Bot è già in Europa Anche i pronti contro termine sotto il tasso di sconto. E la Banca d'Inghilterra taglia il costo del denaro L'Italia dei Bot è già in Europa I rendimenti a tre mesi crollati sotto il3% MILANO. I Bot a 3 mesi precipitano sotto il 3% netto: non era mai capitato. Ed il calo, quasi un punto (dal 4,16 al 3,18% lordo per i 3 mesi), va assai al di là del taglio al tasso ufficiale di sconto della scorsa settimana, a dimostrazione che il mercato è pronto all'ultimo balzo per adeguarsi ai rendimenti dell'Euro. La conferma è arrivata dal pronti contro termine, effettuato ieri al 3%, mezzo punto sotto il tasso di sconto ufficiale. La tendenza al ribasso, del resto, non è solo italiana. Negli Usa i T-Bond a 30 anni sono scesi sotto il 5%: non capitava da ottobre. Dopo la fiammata delle Borse dei giorni scorsi, la grande finanza torna a privilegiare il reddito fisso, spaventata da nuovi segnali di crisi in giro per il mondo, dal Giappone al Brasile. «A questo punto - invoca Giles Keating, capo economista di Crédit Suisse - è evidente che il mercato chiede nuovi tagli alla Fed». Ieri, intanto, la Banca d'Inghilterra ha tagliato di mezzo punto il tasso di intervento, dal 6,75 al 6,25%: è la terza riduzione nel giro di poco più di un mese, a conferma che i responsabili della politica monetaria sono più che mai preoccupati dalla frenata dell'industria britannica. Anche per questo la sterlina è quasi invariata (2376,46 lire contro 2379,21 della vigilia), mentre la City non si è certo entusiasmata per il taglio: ci vuol altro per scacciare l'incubo della recessione... In Italia, del resto, preoccupazioni analoghe accompagnano la discesa dei rendimenti dei titoli pubblici. Certo, il calo del costo del denaro è argomento gradito, come è ovvio, allo Stato debitore (che risparmia circa 20 mila miliardi, su base annua, per ogni punto di interesse in meno) ma, di fronte alla frenata ogni giorno più evidente dell'economia, la discesa dei rendimenti non piace più di tanto alle Borse, che temono l'effetto recessione. Il bilancio per Ciampi, comunque, è quasi trionfale. «Nel '96 - ha ripetuto il ministro pagavamo interessi sul debito per 202 mila miliardi. Nel '97 questa cifra è scesa di 30 mila miliardi. Quest'anno ne risparmieremo altri 20 mila. Stiamo scendendo verso quota 150 mila e presto, quando scadranno le emissioni che ancora pagano 11 7%, toccheremo i 120 mila miliardi». I rendimenti dei titoli a tre mesi sono diminuiti quasi di un punto percentuale, dal 4,16 al 3,18%. Superiore al mezzo punto la discesa dei rendimenti lordi dei Bot annuali, dal 3,80 al 3,16%. Anche a questi prezzi, del resto, i titoli di Stato sono andati a ruba: la domanda per i trimestrali ha toccato quota 21.825 miliardi contro i 7000 miliardi offerti e quota 19.313 per gli annuali, contro 10 mila all'asta. Per i risparmiatori il bollettino di guerra non è altrettanto esaltante: i rendimenti netti scendono, rispettivamente, al 2,74 per i 3 mesi e al 2,75 per i 12 mesi; ma, se si tien conto delle commissioni praticate dagli intermediari, banche o Sim, l'interesse effettivamente incassato dalla clientela privata è destinato a scendere ancora. Di quanto? Al 2,32% per i 3 mesi (elaborazione ufficiale dell'Assobat, l'associazione degli operatori bancari in titoli) e al 2,44 per gli annuali. Nel giro di dieci mesi i Bot a tre mesi hanno perciò tagliato i rendimenti di quasi 3 punti. Ma basta riandare nemmeno troppo indietro nel tempo per avere un'idea ancor più precisa dell'impressionante discesa dei tassi: nel gennaio '96 i rendimenti dei Bot a 3 mesi erano ancora sopra la soglia del 10%, mentre la forbice con i titoli tedeschi era superiore ai 300 punti (contro i 17 attuali). Se si considera l'andamento dell'inflazione, ormai assestata attorno all' 1,5%, il rendimento reale garantito al «Bot people» si è ridotto allo 0,8%. Procede, intanto, in parallelo, un'altra operazione cara al ministero del Tesoro: l'allungamento medio della vita del debito. Si riduce infatti ancora lo stock dei titoli a breve, grazie al fatto che ieri, contro i 17 mila miliardi offerti, erano in scadenza Bot per 21.500 miliardi, dei quali 7500 semestrali, il resto in titoli a 12 mesi. Dopo l'emissione di ieri, in tutto risultano in circolazione titoli a tre mesi per 270.768 miliardi: 25.500 trimestrali, 73.500 semestrali e 171.768 annuali. Per rivedere numeri analoghi occorre risalire a nove anni fa, a metà settembre dell'89, quando i Bot in circolazione ammontavano a 270.768 miliardi, ben 114 mila miliardi in meno rispetto a fine '96. Dopo i forti tagli del '97 (quando vennero rimborsati Bot per 82.310 miliardi), nel '98 Ciampi è riuscito a ridurre lo stock di 31.482 miliardi. Ugo Bertone S,3S 5,17 UN ANNO IN PICCHIATA (La discesa dei rendimenti lordi composti dèi Bot a tre K |£ e 12 mesi dall'inizio dell'anno, dati in percentuale) 4,74 4,72 BOT a tre mesi BOT a dodici mesi 4,«7 4,06 12 gennaio ; 11 febbraio 11 marzo 9 aprile ; . 12 maggio lOgiugno 10 luglio 11 agosto lOsettembre 12ottobre 16 novembre M.fi . • - : : lOd IMMMU__^_H_-____-BIII Scendono i tassi negli Stati Uniti i T-Bond a 30 anni rendono meno del 5% Ciampi ora esulta: per il Tesoro un altro risparmio da 20 mila miliardi Il presidente della Bce, Duisenberg e, a destra il ministro Ciampi

Persone citate: Ciampi, Duisenberg, Giles Keating, Ugo Bertone

Luoghi citati: Brasile, Europa, Giappone, Italia, Milano, Stati Uniti, Usa