Il boia in azione nel giorno dei Diritti Umani di Franco Pantarelli

Il boia in azione nel giorno dei Diritti Umani Giustiziato un vietnamita, un canadese in attesa dell'iniezione letale. Amnesty: i casi sono già 67 Il boia in azione nel giorno dei Diritti Umani In Usa esplode la polemica sulle esecuzioni di cittadini stranieri NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Stan Faulder doveva morire ieri sera e la sua sarebbe stata la cinquecentesima esecuzione nella storia del Texas, la ventesima in quest'anno e la tei'za in questa settimana. All'ultimo momento im giudice federale ha ordinato il rinvio (contro il quale il governo del Texas ha subito presentato appello), ma non per le ragioni che hanno reso il caso di Faulder «speciale», e cioè il fatto che è cittadino canadese e che al consolato del suo Paese è stato notificato ciò che gli stava accadendo solo quando era già stato condannato. E' un problema ricorrente, questo dei cittadini stranieri, nel quale la gran voglia di far lavorare il boia sembra combinarsi con la «arroganza» di cui spesso gli Usa vengo¬ no accusati nei consessi internazionali. Washington ha stipulato dei trattati con molti Paesi in base ai quali quando un loro cittadino viene arrestato negli Stati Uniti (o quando un americano viene arrestato nel Paese in questione) le sue autorità consolari devono essere immediatamente avvertite affinché siano in grado di assicurargli l'assistenza di cui ha bisogno. Secondo uno studio condotto da Amnesty International i casi di questo tipo presentatisi negli Stati Uniti sono stati 70 e soltanto in tre di essi i consolati interessati sono stati avvertiti. Il caso di Stan Faulder è uno di quei restanti 67 in cui il trattato è stato violato. E poiché questa situazione è ormai considerata insostenbile anche dal dipartimento di Stato, la stessa Madeleine Albright aveva chiesto formalmente a Geor¬ ge Bush junior, il governatore del Texas, di rinviare di almeno un mese l'esecuzione di Faulder per consentire una revisione di come sono andate le cose. Il rischio che corriamo - aveva spiegato la Albright - è che anche gli altri Paesi comincino a comportarsi allo stesso modo con i nostri cittadini. Oltre a quello Bush aveva ricevuto anche l'appello del presidente dell'ordine degli avvocati, secondo il quale giustiziare un detenuto proprio nel giorno dell'anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo sarebbe stato ((inquietante». Bush aveva risposto di no, sostenendo che straniero o americano Faulder è colpevole di omicidio (nel 1975 uccise per derubarla una ricca signora di nome Inez Phillips) e «noi crediamo in una rapida e sicura punizione e i texani sostengono la pena di morte». La sospensione dell'esecuzione, si diceva, Faulder l'ha ottenuta non per la violazione dei suoi diritti di straniero, ma per il modo in cui è stata respinta la sua richiesta di commutazione della pena in ergastolo. Senza discutere, i membri della commissione competente hanno semplicemente mandato dei fax con il loro «no». E' troppo, ha stabilito il giudice federale, e ha bloccato il boia. Ora si aspetta l'esito dell'appello. Il conto alla rovescia per il patibolo ieri non si è invece fermato per Tuan Anh Nguyen, un emigrante vietnamita che è stato giustiziato in Oklahoma il giorno del suo compleanno, il 39°. Ha ricevuto l'iniezione letale per un triplice omicidio. Franco Pantarelli

Persone citate: Albright, Bush, Madeleine Albright, Phillips, Stan Faulder, Tuan

Luoghi citati: New York, Oklahoma, Stati Uniti, Texas, Usa, Washington