« Con lui in aula Franco » di Enrico Benedetto
« Con lui in aula Franco » « Con lui in aula Franco » Goytisolo: si processerà la Spagna moniano i reportage-libri a Sarajevo, Grozny, Algeri: tre best seller. Lei afferma che il «caso Pinochet» costituisce un transfert per la Spagna democratica. Perché? «Il generale cileno nutriva devozione per Franco. Contraccambiata. Condividevano il grado, poteri dittatoriali, una cultura intrisa del cattolicesimo più retrivo. Si vollero ambedue "pacificatori". Ma la loro pace poggiava su violenze massicce. Ricordo che Pinochet fu l'unico leader nazionale a seguire le esequie di Franco. In fondo, gli moriva il padre. E' dunque paradossale, ma sano, che oggi Madrid riservi a Pinochet la sorte cui sfuggirono il Generalissimo e il suo regime. Per figure come Pinochet sarebbe necessaria una Corte internazionale. La stessa dinnanzi a cui mi auguro veder sfilare Milosevic e Kabila». Non Fidel Castro? «I miei entusiasmi per Cuba risalgono al '61-'62. Tornai nel 1967, e la delusione fu grande. Nondimeno, giudicarlo per "crimini contro l'umanità" mi sembrerebbe improprio. Liberticida sì, boia no. E poi non rientrava nell'asse PinochetVidela-Stroessner, un'associazione a delinquere. Battendomi per gli argentini desaparecidos, mi accorsi che le sinergie tra gli autocrati latinoamericani erano immense». Oggi Santiago accusa Madrid di mettere in gioco la pacificazione post-Pinochet... «Fandonie. E' una scusa per rinviare sine die l'appello a una vera coscienza storica. Le Forze Armate del Cile non sono davvero pericolose. Inutile gridare al golpe. Gli interessi della Spagna non corrono grandi rischi. L'allarmismo è solo un'arma puerile in mano ai nostalgici». A proposito: non teme quelli spagnoli? «Per nulla. Nel 1998 il partito filoPinochet brilla per assenza. E' in questione l'autoprocesso, non l'eventuale spaccatura della Spagna». Lei conosce bene l'America Latina. Il dispotismo è meno diffuso, ma il Venezuela elegge alla Presidenza un ex putschista. Normale? «Conosco bene Caracas. La borghesia che rigurgita di quattrini e popolo alla fame. Non poteva durare. Mi spiace che l'Uomo Nuovo sia un ex golpista. E tuttavia dico: "meglio lui che il suo predecessore"». Tra i capi d'incriminazione per il gen. Pinochet troviamo «genocidio». E' un termine appropriato? «No. E so di che cosa parlo: ho ancora la Bosnia davanti agli occhi. Pinochet non fu un angelo sterminatore. Ma fece liquidare in massa i suoi nemici. Sadismo? Non saprei. Diciamo la certezza di aver la verità dalla sua. Come, all'epoca, l'Inquisizione». Enrico Benedetto
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