« Un vertice sulle riforme » di G. Tib.

« Un vertice sulle riforme » « Un vertice sulle riforme » Amato: il centro-sinistra definisca una proposta sulla legge elettorale ROMA. «I ds dicono che il doppio turno di collegio è uno dei punti fondamentali del programma dell'UlivctfE' vero. Ma quello stesso prograSfuSalboccia i referèndum che ritoccano le leggi qua e là. Quindi, se siamo fuori noi, lo sono anche loro...». Dario Franceschini, il numero due del ppi, dice che sarebbe «ottimista» parlare di intesa in vista sulla riforma elettorale. E Clemente Mastella, dal piano superiore del palazzo di Piazza del Gesù, fa sapere che le ipotesi emerse finora non sono altro che «frittura»: «Siccome i grandi partiti perdono consensi spiega il leader Udr - cercano nella legge elettorale la scorciatoia per fregare gli altri. Alleati compresi». Sulla strada delle riforme è il giorno delle frenate. Un lungo giorno di incontri incrociati: Fini con Segni. Marini con Manconi. L'Udr un po' con tutti, a paitire dal ministro Amato per finire con Bossi e Boselli. Veltroni con Cossutta: «Non esistono assi con Berlusconi - dirà il segretario dei ds - Le nostre storie sono troppo diverse». Tutti, a partire da Giuliano Amato, predicano prudenza. «Non ho proposte e non ci sono testi. Siamo al lavoro per ricercare il più ampio consenso possibile...». Il ministro per le Riforme, in mattinata, invita il centro-sinistra a definire una proposta comune: «Quantomeno si convochi una riunione dei segretari prima di Nata¬ le...». Per il vertice di maggioranza si 'schierano anche Udr e Sa, ma poche ore più tardi il diessino Stefano Passigli butterà., nella, machia un nuovo progetto: il «doppio'tumo all'italiana». «Si tratta - spiega - di mio sviluppo del modello Sartori. Il 75 per cento dei seggi sarebbe assegnato con un doppio turno di collegio dallo sbarramento basso. I restanti verrebbero suddivisi tra premio di maggioranza e "diritto di tribuna" concesso ai partiti che, pur avendone diritto, rinuncino a presentarsi al secondo turno». Secco il no delle opposizioni, con Fini a proporre il «triplo turno carpiato in avanti» e Berlusconi a frenare sul sistema misto che mercoledì il suo capogruppo al Senato La Loggia aveva illustrato ad Amato: «Semplici colloqui tra studiosi, privi di peso politico». Nel pomeriggio, in un convegno organizzato da An, Amato rallenterà pure sulla riforma elettorale per le Europee: «Può essere fatta in due tempi - dice - fissando subito i principi e rinviando l'applicazione di quelli più controversi: non vorrei che la mancanza di consenso si rivelasse pregiudizievole per la riforma italiana...». L'ultima frenata arriva dalla commissione Affari Costituzionali, dove salta anche la norma anti-ribaltone per le Regioni, che sembrava cosa fatta. Avrebbe dovuto arrivare in aula lunedì, invece si continuerà a discutere. [g. tib.]

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