Udr, scoppia il caso-Buttiglione

Udr, scoppia il caso-Buttiglione Udr, scoppia il caso-Buttiglione Scontro con Cossiga sul rapporto a sinistra Gli ex del Cdu «Noi non vogliamo essere succubi di Mastella» ROMA. I rumori di fronda e lo stillicidio delle dissociazioni all'interno dell'Udr hanno indotto Francesco Cossiga a scrivere un comunicato nel quale, per la prima volta, l'alleanza con i Ds viene definita «strategica», sia pure in un'accezione particolare. A Rocco Buttiglione che aveva sostenuto «l'alternatività del centro nella coalizione di governo», l'ex Capo dello Stato ha replicato così: «Dissento nettamente - e di 'ciò mi dolgo e mi preoccupo della definizione che l'onorevole Buttiglione ha dato dell'alleanza nel centro-sinistra: sul piano ideologico noi siamo alternativi al socialismo», ma «la nostra alleanza nel governo non ha un valore lattico, cioè volto ad occupare posti, ma ha un valore strategico». E Cossiga propone questa spiegazione del termine strategico: «Di fronte all'ingessamento operato da Forza Italia di una vasta area di centro alla quale noi guardiamo», l'Udr punta «ad una normalizzazione del sistema con la realizzazione di una vera alternanza». Quello di Cossiga è il preannuncio di un cambio di linea nel partito o più semplicemente è un uso particolare dei termini «tattico» e «strategico»? Il dubbio sembra attanagliare anche colui che è l'obiettivo della polemica cossighiana: «Se voglio andare a Nord e per arrivarci costeggio una montagna, la deviazione è la tattica, ma la stra- tegia resta arrivare a Nord dice Rocco Buttiglione - E invece il presidente Cossiga mi sembra che faccia della parola tattica un uso sbagliato, che non rientra nell'uso comune: per lui tattica è semplicemente occupare poltrone». «Io penso - conclude il ragionamento Buttiglione - che la tattica sia l'appoggio al governo, la strategia sia invece l'alternatività alla sinistra». Per il momento la querelle tra Cossiga e Buttiglione sembrerebbe limitarsi ad una schermaglia sull'uso delle parole, anche, se sotto traccia, potrebbe covare una nuova rottura all'interno dell'Udr, una rottura promossa da Buttiglione e da quel che resta dell'ex Cdu. Gianfranco Rotondi, ex parlamentare irpino della de e oggi tra i fedelissimi di Buttiglione, la spiega così: «Il progetto iniziale dell'Udr era quello di creare una nuova, grande aggregazione cattolica nella quale fosse presente anche Mastella é invece l'Udr è diventato un partitino nel quale Mastella detta legge. Nelle ultime ore la polemica si ò invelenita da quando abbiamo chiesto la convocazione dell'assemblea dei 2000 che a luglio diede vita all'Udr». Secondo il drappello rimasto fedele a Buttiglione, se i 2000 di luglio si riunissero, ne verrebbe fuori un «giudizio negativo sulla politica attuale dell'Udr», ma in realtà la richiesta di convocare quell'assemblea non offre molte prospettive se non altro perché molti di quei «soci fondatori» - democristiani, repubblicani, socialisti, liberali - sono usciti dall'Udr già da tempo con un'emorragia minima ma continua, iniziata con Tabacci e Pomicino e continuata con Giorgio Fanfani. «Ma noi la faremo lo stesso quella assemblea - annuncia Rotondi - e ribadiremo la fedeltà al progetto originario dell'Udr». Per fare cosa? Il clan di Buttiglione ancora non lo sa, anche perché il pendolarismo di questo gruppo ne ha minato 1'«appetibilità» da parte degli altri partiti. E nell'ulteriore spiegazione dell'antinomia tatticastrategia, Cossiga ha escogitato un'ulteriore definizione: «Tattica sarebbe un'alleanza con Berlusconi al fine di avere seggi, consulenze e denari». Ir. r.] Gli scontenti chiedono un'assemblea dei «fondatori» per Docciare ufficialmente la politica del partito Francesco Cossiga leader Udr A destra: Rocco Buttiglione

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