Il verdetto

Il verdetto Il verdetto In cinque pagine le ragioni del sì LONDRA. Le motivazioni con cui il ministro degli Interni Jack Straw ha concesso l'autorizzazione a procedere, in merito alla domanda spagnola di estradizione per Pinochet, sono contenute in un documento di cinque pagine: una «risposta scritta», come vuole la procedura, a un'interpellanza parlamentare. Per la quale si è offerto il deputato laborista Vernon Coaker, che vive così il suo momento di celebrità. LE ACCUSE. Straw ha accolto, del dossier di Baltasar Garzón, quelle «equivalenti in Gran Bretagna a tentato omicidio, omicidio in concorso, tortura, presa di ostaggi». Ma ha respinto, in quanto incompatibili con le definizioni della legge sull'estradizione del 1989, quelle di omicidio e di genocidio. POLITICA. Straw ha respinto, sempre parlando in terza persona come esige la procedura, l'ipotesi che le accuse rivolte a Pinochet siano «di natura politica». Precisa inoltre che «0 segretario di Stato» - lui, cioè - si è basato sul fatto che il generale non gode di immunità sovrana. E per quanto riguarda i possibili effetti della procedura d'estradizione sulla stabilità politica del Cile e sul futuro della sua democrazia, nonché sui rapporti fra Santiago e Londra, conclude (ignaro ovviamente della decisione di Santiago di ritirare l'ambasciatore): «I documenti messi a disposizione del segretario di Stato non forniscono motivi sufficienti per non emettere l'autorizzazione a procedere». PROCESSI IN CILE. 11 ministro nota la richiesta del governo cileno di poter processare Pinochet in patria. «Non c'è tuttavia alcuna richiesta d'estradizione da parte del Cile - afferma - che possa essere presa in esame a norma di legge. Inoltre non c'è alcuna legge, nella giurisprudenza internazionale, che escluda la giurisdizione della Spagna. Per questo il segretario di Stato non considera che la possibilità di un processo in Cile sia un fattore preponderante sugli obblighi del Regno Unito di estradare il senatore Pinochet in Spagna». CONSIDERAZIONI UMANITARIE. Condizioni di salute ed età, osserva Straw, sono state citate. Ma la sua conclusione è che «il senatore non appare inabile ad affrontare un processo». Non sarebbe quindi «né ingiusto né oppressivo nei suoi confronti» costringerlo ad affrontare tale processo. Straw aggiunge tuttavia: «Tale questione, fra le altre, potrà essere riesaminata alla luce degli sviluppi». E precisa anche quando: «Alla fine del processo di estradizione», quando la questione tornerà sulla sua scrivania e gli toccherà l'ultima parola («il compito di esercitare la sua discrezione finale», nel forbito linguaggio giuridico). [f.gal.l

Persone citate: Jack Straw, Pinochet, Straw, Vernon Coaker