Pronta la legge antiribaltoni

Pronta la legge antiribaltoni Andrà in aula lunedì: voto entro tre mesi dove le giunte vanno in minoranza Pronta la legge antiribaltoni Friuli, crisi-lampo della giunta di centrodestra UDINE. La Commissione Affari Costituzionali della Camera ha dato il via alla legge «antiribaltoni» nelle Giunte regionali che approderà nell'aula di Montecitorio il 14 dicembre prossimo. In base al testo unificato elaborato dal relatore Domenico Nania (An) le Regioni in crisi dovranno tornare al voto entro tre mesi, e questo vale anche per le crisi attuali. Contrari, per dubbi sulla sua costituzionalità, Rebuffa (Udr), Boato (Verdi) e Parenti (Gruppo misto). Ha votato a favore, «ma solo per disciplina di partito» Sergio Sabattini (Ds). E intanto già qualcosa si sta muovendo negli enti locali le cui amministrazioni sono sull'orlo della rottura. Rientra la crisi lampo, per esempio, in Friuli-Venezia Giulia dove la giunta di minoranza Forza Itaha-Alleanza nazionaleUnione Friuli insediata a luglio e già da mesi in difficoltà. Ieri pomeriggio il presidente «azzurro», Roberto Antonione, ha presentato le dimissioni e le ha poi ritirate qualche ora dopo, accogliendo l'invito delle forze del Polo e anche del Carroccio che da semplice puntello del governo, potrebbe ora diventare un alleato determinante. Il voto in aula, infatti, si era rivelato quasi una beffa: la giunta doveva eleggere un nuovo assessore, per avvicendare il forzista Giovanni Vio, dichiarato decaduto in seguito alla verifica dei voti raccolti alle elezioni di luglio. Ma il candidato prescelto, il forzista pordenonese Maurizio Salvador, è caduto nell'imboscata dei franchi tiratori e, nonostante l'astensione dei consiglieri della Lega Nord, che hanno abbandonato l'aula, per un voto di differenza, la giunta del Polo si è ritrovata eletta un esponente dei democratici di sinistra, Renzo Travanut. «Registro che la mia maggioranza non ha i numeri per governare», aveva commentato Antonione all'atto di presentare le di¬ missioni; per poi denunciare la fronda interna al suo schieramento. Dopo aver preso atto dell' appello rivoltogli dai capigruppo delle forze del Polo e, in più, della Lega, il Presidente ha fatto retromarcia. Nella lettera indirizzata ad Antonione, i capigruppo hanno naturalmente chiesto le dimissioni dell'assessore dei ds. Ma se la crisi della giunta Antonione è senz'altro ascrivibile alla difficoltà di governare in una perenne condizione di minoranza (le forze che la sostengono contano 24 consiglieri su 60), la causa dell'inciampo di ieri è riferibile con altrettanta certezza all'esito delle recenti elezioni comunali di Udine, psrse dalle forze del Polo alleate ai popolari. La crisi per ora è rientrata ma l'ostacolo più difficile è già alle porte: da oggi, in commissione, comincia l'esame del bilancio. Michele Meloni

Luoghi citati: Friuli, Udine, Venezia Giulia