La scuola difende il prof sospeso di Enrico Singer

La scuola difende il prof sospeso Monterotondo, la vicenda del ragazzino che ha perso la milza diventa un tema in classe La scuola difende il prof sospeso «Un errore quel calcio a Daniel, ma non crocifiggetelo» ROMA. Ore 9,30 tema in classe. «La vicenda di Daniel, che cosa ne pensate?». Nella seconda E della media «Cardinal Piazza» i compagni del ragazzino che ha perso la milza per un càlcio di un professore, ieri, hanno passato una giornata particolare. Hanno parlato a lungo di quello che è successo giovedì all'ora di mensa. Hanno saputo delle lacrime e delle scuse del professore. Hanno letto in aula le cronache dei giornali. Poi il loro insegnante di Lettere, Gino Massullo, un uomo alto, con la barba, molto amato dagh studenti, ha deciso di affrontare questa brutta storia anche nel compito scritto. Per la verità, i temi proposti erano tre, ma i 16 alunni della seconda E hanno scelto Daniel. «Forse un po' di torto l'abbiamo tutti. A volte si fa troppa confusione. Ma il torto maggiore è del professore perché è lui che insegna e che deve correggere i nostri sbagli e non sbagliare». Andrea R. legge qualche frase del suo tema dal foglietto della brutta copia che ha conservato. Sono le 13,30 e i ragazzi ormai sono nel piazzale della scuola. Oggi, mercoledì, non c'è il tempo pieno. Attorno ad Andrea, gh altri compagni: dieci ragazzini e sei ragazzine. Il suo amico del cuore, Andrea P., vicino di banco, si chiede se Daniel potrà più giocare a pallone. «E' un terzino fortissimo. Un terzino destro. E' titolare in una squadra vera: negli esordienti del Monterotondo scalo. Facciamo un campionato e ci alleniamo tutti i martedì e i giovedì: due ore, il pomeriggio. Ieri abbiamo giocato contro il Gardenia: abbiamo pareggiato 1 a 1. Se ci fosse stato Daniel, avremmo vinto». Dai racconti dei compagni vengono fuori altri pezzi della storia di Daniel. Tifoso della Juve, vivace come tanti altri - «il gioco a passare avanti nella fila della mensa lo facciamo tutti» - abbastanza bravo a scuola ma «non secchione». I ragazzi parlano anche del professore che ha colpito il loro compagno: Enrico Landi, 51 anni, l'insegnante di Educazione tecnica sospeso dal ministero che, ieri, a scuola non si è fatto vedere e che è sconvolto dal dolore, pentito di quello che, tra le lacrime, definisce un gesto involontario. «Un mostro? Ma non scherziamo. E' una bravissima persona. Con lui stiamo facendo un corso sul petrolio. E' buono. Qualche volta è uiji po' nervoso. Ma i calci mai. Non è vero che era già successo, almeno in classe nostra». Quello che è accaduto nel largo corridoio che porta alla sala mensa è rimasto negli occhi di tutti i ragazzi. Una storia che sembra irreale, incredibile. «Daniel era passato avanti nella fila e il prof lo aveva ripreso. Poi gh ha dato quei due calci. Non sembravano forti, ma Daniel è rimasto senza fiato. Per qualche minuto si è anche messo a sedere al tavolo. Ha bevuto un sorso d'acqua, ma non si è ripreso. Anche il professore si era seduto. Tremava. Poi l'insegnante di Artistica, che accompagnava un'altra classe, ha al¬ zato la maglietta di Daniel e si è vista quella pancia gonfia». Non se la dimenticheranno facilmente questa scena i ragazzi della seconda E. «Per questo ne abbiamo parlato tanto oggi. Di fronte a casi simili bisogna tirare tutto fuori. Non si può fare finta di niente», dice il professor Massullo. Anche gli altri professori hanno parlato in classe con i loro ragazzi. Nella «Cardinal Piazza» studiano in 300 con 32 docenti. In un ambiente moderno, pulito, efficiente. Con le aule luminose, con i laboratori di tecnica, linguistica, artistica. Con un auditorium dove si esercita un coro di 80 tra ragazze e ragazzi che ha vinto un concorso nazionale. Nel grande atrio sono esposti i lavori del laboratorio di ceramica: una riproduzione del Partenone e un grande mosaico, anche questi premiati. La nuova sede a Monterotondo scalo, lungo la strada che costeggia la ferrovia, è stata inaugurata nel '77. Prima era divisa in vecchi edifici. Adesso è quasi una scuola modello che i professori di¬ fendono. «Si lavora bene, ci si impegna, ci si sacrifica, anche. E poi si finisce sul giornale per una storia così. Si passa per mostri che prendono a calci i ragazzi. Si distrugge tutto, ma non è giusto», dice la vicepreside, Maria Grazia Ricciotti, insegnante di lettere che è alla «Cardinal Piazza» da 25 anni: da quando la nuova sede era un sogno. Anche la preside, Silvana Tucci, difende Enrico Landi: «Un gesto sbagliato, grave. Ma escludo ogni intenzionalità, ogni cattiveria. Lo conosco da dieci anni. E' veramente serio e per bene. Gli ho parlato al telefono. E' distrutto, piange. E lo capisco». La preside torna nel suo ufficio dove, dalle 10, c'è l'ispettore inviato dal provveditore. I carabinieri, con discrezione, interrogano i professori e «ascoltano» anche i compagni di classe di Daniel. E' l'inchiesta che va avanti. Anche la professoressa Ricciotti si allontana. «Ci sta cadendo il mondo addosso». Enrico Singer

Persone citate: Andrea P., Andrea R., Enrico Landi, Gino Massullo, Maria Grazia Ricciotti, Massullo, Silvana Tucci

Luoghi citati: Monterotondo, Roma