LA FORZA DELLA PAROLA di Ferdinando Camon
LA FORZA DELLA PAROLA LA FORZA DELLA PAROLA LA convinzione dei genitori è: i nostri figli a scuola non meritano mai di essere presi a calci. Sbagliato. Lo meritano spesso, ma non si deve darglieli mai. Questa è la verità. A scuola succedono cose che i genitori neanche immaginano. Non sarebbe male che ne sapessero qualcuna. Primo giorno di lezione, il professore gira tra gli studenti. "Te - dice a uno - sei qui perché ti abbiamo promosso col voto di consiglio, t'ho aiutato io». L'alunno alza la faccia indolente e lo fulmina in rima: «Sempre sia lodato / quel fesso che mi ha aiutato». Anche i professori hanno un cuore, e s'innamorano delle colleghe. Uno entra in classe e vede sulla lavagna il suo nome e cognome in gesso colorato: «Professor Dal Pra - la Luciana ce l'ha o non ce l'ha?». Scuola appena costruita, bandii di plastica immacolata. C'è una ragazza nuova, nome Teresa, soprannome Titti. Su un banco tre file dietro di lei spunta una scritta incisa col temperino: «Le tette / della I Titti / sono tutto / per me». I ragazzi (non tutti, ma non pochi) meritano calci che non bisogna dargli, le ragazze (non tutte, ma non poche) vogliono abbracci che non bisogna concedere. 1 genitori perdonano, ma il perdono dei professori è un errore: bisogna elaborare, ricordando e sapendo, non perdonare. 1 giovani crescono tra crisi tremende, alcune fatali. Ricordo uno studente che per rutta la lezione fu fastidioso, insopportabile. Finita la lezione vado al bar, dietro la caldaia sento un guaito. Cerco. Era lì dietro, con le vene tagliate. Salvato per miracolo. Una ragazza carina, rossa di capelli, ridente. Un giorno mi telefona sguaiata, fuori di testa, il giorno dopo leggo sul giornale che s'è suicidata. A modo suo, l'aveva annunciato. Visitando le scuole per anni, per conto del Ministero, mi aveva incuriosito il curriculum di una professoressa che presentandosi aveva scritto: «Analizzata», per dire che aveva fatto l'analisi. Le colleghe la sfottevano per quel vanto. Sono convinto invece che la soluzione stia li. Due calci alla milza con l'analisi sarebbero diventati due righe sul registro. Ferdinando Camon
Persone citate: Professor Dal Pra
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