Ultimatum di Prodi ai Popolari di Eia. Ti.
Ultimatum di Prodi ai Popolari L'ex Presidente accelera i tempi per le Europee: l'Ulivo non è morto Ultimatum di Prodi ai Popolari E Marini tiene aperta la porta alla lista con l'Udr ROMA. Romano Prodi non vuole più perdere tempo. Dalle forze dell'Ulivo, e in particolare dal Ppi, esige una risposta in tempi stretti sul futuro della coalizione e sulle prossime elezioni europee. Così ieri, dopo una riunione con i suoi fedelissimi a largo Brazzà, ha deciso di convocare a Roma per il prossimo 18 dicembre il consiglio nazionale dei comitati per l'Ulivo. Un'occasione per far capire che «l'Ulivo non è morto» e per mettere di fronte alle proprie responsabilità tutti i partner della coalizione. Per ora infatti, ha ripetuto, «non ci sono le condizioni per convocare il Coordinamento dell'Ulivo». La colpa? Sempre dei popolari che, come spiega l'alter ego dell'ex premier, Arturo Parisi, a differenza dei Ds «ci vogliono rispondere tra tre mesi, a febbraio. E per noi è troppo tardi». Da Piazza del Gesù, infatti, non c'è alcuna intenzione di precludere fin da ora la possibilità di una lista europea fatta invece con l'Udr. Il segretario popolare, da qui a febbraio, spera di convincere i cossighiani ad accettare un «richiamo» all'Ulivo allettandoli con l'idea di inserire nel simbolo anche il logo del Ppe. Di scelte hi tempi stretti, quindi, non se ne parla e così i rapporti tra Prodi e Marini restano tesi. Tant'è che nell'incontro di ieri con il suo staff, il professore non è stato tenero con il leader Ppi: «Marini elli pensa di prendere in giro? Se non ci risponde in questi giorni, noi sappiamo cosa vuol dire. Non penserà di farci un regalo... Anche perchè il 18 noi dovremo decidere cosa fare alle Europee. E se lui non è chiaro, assumeremo le nostre decisioni con logica conseguenzialità». Non a caso ieri mattina Prodi ha incontrato Di Pietro per fare il punto sul referendum e sulle europee. «A questo punto ha rincarato la dose Parisi - ciascun partito o movimento è legittimato a presentare il proprio simbolo con l'aggiunta 'per l'Uli¬ vo', compreso Di Pietro e il movimento dei sindaci». E l'ex presidente del Consiglio sarebbe pronto a fare campagna elettorale a favore di chi adotterà questa formula. Secondo i prodiani, è fondamentale che l'Ulivo non scompaia nella competizione per Strasburgo e che si metta a punto almeno un embrione di programma comune. «Nel frattempo - ha avvertito Franco Monaco - nessuno pensi che Prodi sia pronto a barattare il suo progetto politico con la presidenza della Commissione europea. Lui ce l'ha escluso». Intanto le grandi manovre sono partite anche nei popolari che, in vista della direzione di oggi, hanno riunito ieri i «big». Al Senato, ospite Nicola Mancino, si sono dati appuntamento Franco Marini, Sergio Mattarella, Rosa Russo Jervohno e Antonello Soro. Argomento: le prossime scadenze politiche, dal referendum fino àie Europee. [eia. ti.]
Luoghi citati: Roma, Strasburgo
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