OCHE IN VOLO E OCHE IN GABBIA
OCHE IN VOLO E OCHE IN GABBIA OCHE IN VOLO E OCHE IN GABBIA DA Luigi XVI in poi «l'arte della tassazione consiste nel togliere all'oca più piume possibile facendola strillare il meno possibile». In tempi più recenti i contribuenti hanno imparato dalle oche a difendersi. Volando via. Il significato per l'Europa è scolpito nei numeri. Dal 1980 la quota di entrate degli Stati derivante da tassazione sul lavoro dipendente è cresciuta dal 35 al 42%, quella su lavori autonomi, capitali o energia è scesa dal 45 al 35%: alcune oche possono volare, altre sono in gabbia. In questi giorni i governi socialdemocratici europei scoprono che creare occupazione dipende più dalla politica fiscale che dall'intervento diretto dello Stato. Alla vigilia del Consiglio europeo di Vienna, rilanciare gli investimenti pubblici europei passa in secondo piano rispetto a coordinare minori tasse sul lavoro. Per riuscirci sono disposti ad aggirare il veto di Londra anche con accordi leonini tra i Paesi dell'Euro. Il progetto è condivisibile. Secondo la Banca mondiale un terzo della disoccupazione europea dipende dall'aumento del prelievo sul lavoro. Ma il rischio è che a maggiori tasse sull'energia non segua un minore prelievo complessivo, bensì un aggravio. La vocazione a nuovi «controlli», di ieri quello su dipendenti e pensionati, è forte. I principi consolano, ma la fine preoccupa. La protesta dei governi per la «fuga delle oche» infatti non nasconde il fatto che il prelievo fiscale ha continuato a crescere negli ultimi anni. Senza rigore di bilancio, mercati liberi e una leale concorrenza fiscale, crescerà ancora, punendo economia e posti di lavoro. Carlo Bastasin
Persone citate: Carlo Bastasin, Luigi Xvi
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